Angri. Pasquale Mauri: “Nessuna violenza verbale e di genere”

L’ex Sindaco in una nota chiarisce quanto accaduto nell’ultimo consiglio comunale e i motivi dell’accesa discussione con la consigliera Maria D’Aniello

consiglio comunale“Nel corso dell’ultimo consiglio comunale sono stati dibattuti tanti temi e l’opposizione ha presentato una serie di proposte che questa amministrazione non ha voluto neppure prendere in esame, sono stati affrontati temi scottanti per la città, ai quali non si cerca in nessun modo di dare risposte se non rimandando le soluzioni. 

Eppure, nessuno dei presenti o di coloro i quali scrivono sui social sembrano aver prestato attenzione. L’unica cosa che è rimbalzata di post in post è stata una mia affermazione,  estrapolata dal contesto, rivolta alla consigliera D’Aniello che ha risvegliato un silente esercito di cavalieri pronti a mostrare tutta la loro solidarietà e indignazione per quanto avevo proferito. La frase incriminata rivolta alla Consigliera, è la seguente: “……di restare a casa a fare la calza”. Detta così non sembrano vi possano essere assoluzioni. Io stesso mi condannerei alla gogna e mi indignerei.

Pasquale MauriMa le cose non sono andate così. Si stava parlando del Centro Anziani e della difficile situazione che gli Anziani iscritti stanno vivendo. Malumori, atteggiamenti faziosi stanno disgregando l’armonia che un tempo c’era. A tal fine invitavo, con la mia passionale veemenza, la consigliera a lavorare per far rientrare i toni di tale diatriba e non ad alimentarla, come del resto stava dimostrando offendendomi mentre parlavo con un sonoro e impetuoso: “vergognati, vergognati”. È a questo punto che si inserisce la frase sotto accusa con la quale invitavo a restarsene a casa se non riusciva a intervenire in tal senso.

Nessuna violenza verbale, se non nel tono che mi è purtroppo congeniale. Nessuna violenza di genere perché ritengo l’interlocutrice persona troppo intelligente, capace di discernere la finalità e l’intenzione che avevo dato al discorso e soprattutto di far valere le sue ragioni e le sue azioni, senza bisogno di una finta indignazione palesata solo per mero opportunismo e per cavalcare l’onda mediatica. Allontanando ad arte l’attenzione dalle tematiche reali, vere e spinose affrontate in consiglio.

Non è parso vero ai più prendere le distanze, farmi apparire come il Barbablù della situazione e il mostro che ha bisogno di offendere le donne per dimostrare le sue ragioni. Puntare il dito su di me, sull’assenza di sensibilità, tatto, sulla mancanza di rispetto. Ritengo invece di essere stato me stesso e se fosse stato un uomo il mio atteggiamento sarebbe stato lo stesso. Quindi, sembra un paradosso, ma ho dimostrato più rispetto io nei suoi confronti che tutti quelli che ne hanno fatto uno strumento di contestazione finalizzato solo a colpire me.

A tal proposito mi chiedo dove fossero tali “cavalieri” quando offese ben più gravi e pesanti sono state mosse ad altre donne. Dove era la loro indignazione per quella violenza verbale, di genere, che ha mostrato tutta la viltà di chi scrive per calunniare e per distruggere la dignità delle persone. Allora, bisogna dedurre che ci sono donne di serie A e quelle di serie B, chi è degna e chi no!  Di fronte a tali considerazioni la mia frase, rivolta alla Consigliera, si perde nell’ingranaggio di un modo di “gestire” l’altro da se che non mi appartiene.

Anzi, posso affermare senza ombra di smentita, che forse negli ultimi anni sono chi ha davvero dato all’universo femminile le pari opportunità vere e reali; che ha avuto la fortuna di avere accanto donne eccezionali ; (1 capo staff donna ed uno staff composto la maggior parte da donne, 2 segretari comunali donna, 1 comandante dei vigili donna, 1 responsabile del settore economico finanziario donna) e con le quali ha condiviso ruoli e mansioni di rilievo e prestigio. Colui che è ben consapevole della loro forza, del loro valore, della loro concretezza e della loro ferma determinazione. Quindi passare per misogino e violento verso il mondo femminile non mi sta affatto bene e lo contesto.

Il mio invito, infine, è di guardare oltre le cose che gli altri vogliono far apparire, e di indignarsi per una città che langue e per una realtà amministrativa che fa dissertazioni filosofiche piuttosto che cercare il consenso e l’appoggio di chi vuole solo nell’ambito del proprio ruolo, fare il bene per questa città"

PASQUALE MAURI

Parole Chiave: news, politica, consiglio comunale

Pubblicato il 05 Aprile 2017 da La Redazione


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