Angri. Rio Sguazzatoio, questione ancora irrisolta

Il Tar di Salerno non ha accolto i ricorsi del Consorzio di Bonifica e della Regione Campania, ma adesso che succede ?

rio sguazzatoio angriNonostante il Tar di Salerno non abbia accolto la richiesta di sospensione dell’ordinanza del Sindaco di Angri Cosimo Ferraioli per l’immediata rimozione dei detriti depositati nell’alveo del Rio Sguazzatorio, richiesta presentata con due distinti ricorsi dal Consorzio di Bonifica e dalla Regione Campania,  la questione dei lavori da effettuare sul canale per risolvere definitivamente il problema degli allagamenti, appare lungi dall’essere risolta in breve tempo.

Queste considerazioni nascono  dalla semplice lettura del dispositivo dell’ordinanza dell’organo amministrativo di cui alleghiamo il link in calce.

Si legge infatti nell’ ordinanza del TAR: 

“Rilevato che le domande cautelari articolate dai ricorrenti (Consorzio di Bonifica e Regione Campania n.d.r.) volte alla sospensione dell’efficacia dell’ordinanza sindacale gravata, non appaiono favorevolmente valutabili, dovendosi privilegiare, allo stato, e fatto salvo ogni ulteriore sviluppo del confronto tecnico-istituzionale, in corso di svolgimento tra le Amministrazioni coinvolte, nonché ogni approfondimento circa le rispettive competenze in materia, da riservare necessariamente alla fase del merito, l’interesse pubblico alla rimozione dei detriti depositati nell’alveo del Rio Sguazzatoio, con ripristino della piena efficienza dello stesso, e tanto ai fini di salvaguardia della pubblica e privata incolumità, ovvero l’interesse pubblico esplicitamente posto, dal Sindaco del Comune di Angri, a fondamento del provvedimento impugnato, P.Q.M, Il TAR di Salerno respinge le domande cautelari esercitate in entrambi i ricorsi in epigrafe e compensa tra le parti le spese della presente fase cautelare”.

L’ordinanza del Sindaco di Angri quale Ufficiale di Governo, quindi,  è stata ritenuta valida ed in vigore dovendosi privilegiare l’interesse pubblico posto ai fini della salvaguardia della privata e pubblica incolumità ma, al contempo, Il TAR ha “fatto salvo ogni ulteriore sviluppo del confronto tecnico istituzionale tra le parti”, rimandando infine “alla discussione di merito ogni approfondimento sulle rispettive competenze in materia.” 

Una sentenza potremmo definire “salomonica” che invita di fatto le parti, Comune di Angri, Consorzio di Bonifica e Regione, a mettersi d’accordo “perchè in ballo c’è la salvaguardia dell’incolumità dei cittadini.”  

Amedeo Santaniello

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Pubblicato il 05 Dicembre 2017 da La Redazione


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