Agostino Alfano, il pensionato che un mese fa era balzato agli onori della cronaca per aver affisso un “forte” manifesto di accusa contro politici ed amministratori locali, ha vinto la sua battaglia. Il Comune, con un’ordinanza a firma del dirigente responsabile Marco Previdera , ha infatti disposto la chiusura della palestra “Michelangelo” di via Dei Goti.
Il Comune ha in tal modo riconosciuto le ragioni del pensionato angrese che lamentava la mancanza della necessaria autorizzazione al cambio d’uso dei locali dove vengono svolte le attività sportive degli iscritti alla palestra. Attività che – a dire di Alfano – causavano rumori molesti ed insopportabili per molte ore al giorno alla sua abitazione.
Alfano, nel suo manifesto, aveva duramente attaccato, facendone nomi e cognomi, molte persone note della città, a cominciare dal sindaco Giuseppe La Mura, accusandole di inerzia e complicità. Adesso toccherà alle forze dell’ordine mettere in pratica l’ordinanza di chiusura. Naturalmente i titolari della nota palestra potranno opporre tutte le proprie argomentazioni nelle sedi previste dalle leggi.
Si spera che, alla fine, il buon senso possa prevalere su tutti i rancori accumulati in anni di contrasti tra la famiglia Alfano che rivendica una sacrosanta tranquillità e chi invece rivendica il diritto a poter svolgere la propria attività lavorativa.
Resta il fatto che le “esternazioni pubbliche” di Agostino Alfano, che hanno creato così tanto scalpore nell’opinione pubblica angrese, sono riuscite finalmente a smuovere una situazione stagnante da anni. L’indifferenza, la burocrazia, lo scaricabarile, sono stati in un colpo spazzati via da un gesto disperato ma, come si è visto, efficace. Speriamo che, in futuro, per risolvere problemi simili i cittadini di Angri non siano costretti ad usare gli stessi metodi di Agostino Alfano.