E' in scadenza l’Ici, al Comune di Angri l’aliquota è il 7 per mille La decisione di portare la tassa al massimo consentito dalla legge è dell’ex Amministrazione Mazzola.
In arrivo la stangata sull’ICI. L’imposta Comunale sugli Immobili è al massimo. Infatti l’aliquota fissata dalla passata amministrazione di centrodestra stretta attorno alleanza An-FI e guidata dall’ex sindaco Gianpaolo Mazzola è al sette per mille, il tetto massimo stabilito dalla legge.
La forbice prevista va da un minimo del quattro ad un massimo del sette per mille. La decisone in continuità con quella vigente per l’anno 2008 è stata formalizzata attraverso la delibera di giunta n. 391 su proposta del responsabile “UOC Programmazione e Risorse” Giuseppe Bonino.
Una notizia che certamente farà storcere il naso ai tanti proprietari che però potranno usufruire dello sgravio totale sull’abitazione principale, così come fissato dalla normativa nazionale. Un aumento della pressione fiscale sulle abitazioni di certo non gradita. Una scelta dettata probabilmente dalla necessità di fare cassa e garantire flussi certi di liquidità vista la situazione delle finanze locali caratterizzate da cospicui flussi di spesa. La decisone riguardante le aliquote 2009 risale allo scorso novembre nel tentativo di “garantire idonee fonti di finanziamento per assicurare la copertura finanziaria delle spese a carattere ricorrente”. La scelta della giunta è stata poi avallata dal Consiglio comunale. Nel corpo del testo è infatti riportato “di determinare per l’anno di imposta 2009 l’aliquota ordinaria per l’imposta comunale sugli immobili nella misura del 7 per mille”.
Sullo sfondo la delicata situazione finanziaria del Comune e la questione ancora aperta dei residui attivi, cioè dei crediti che il Comune vanterebbe nei confronti dei propri debitori. Milioni di euro molti dei quali potrebbero non essere esigibili data la prescrizione. La maggior parte dei crediti sarebbe caratterizzate dai canoni acqua sino alla metà del 2004 e da altre imposte locali.
All’atto del suo insediamento a Palazzo di Città lo stesso commissario Bruno Pezzuto in diversi interventi ha definito “patologica” la situazione dei residui attivi. Una situazione, che si starebbe trascinando da almeno un decennio, e non ancora chiarita ma che consentirebbe però la possibilità di approvare i bilanci in equilibrio. Un pareggio esclusivamente contabile tra entrate ed uscite. Da qui l’interessamento della Guardia di Finanza che ha avviato una indagine conoscitiva. Situazione che potrebbe profondamente mutare qualora venisse effettuata una operazione di scrematura e di stralcio dei residui attivi non più introitabili da parte dell’amministrazione. Ora, il Comune intende fare cassa attraverso la riscossione dell’ICI portata all’aliquota massima. Una batosta per i cittadini ed in particolare per i piccoli proprietari.
Pippo Della Corte