Candidati sindaci di Angri, c’è ancora incertezza nel centrodestra A livello regionale possibile un’intesa Pdl-Udc, ma sarà difficile tradurla nelle città
Elezioni per il sindaco: un nuovo fronte potrebbe aprirsi da qui a breve. L’intesa tra PdL ed UdC raggiunta a livello regionale e che ha comportato anche gli accordi per la Provincia di Caserta potrebbe avere dei risvolti anche in città. In sostanza potrebbe profilarsi una intesa tra il movimento di Berlusconi e quello di Casini.
Una possibilità non remota che dovrebbe comunque trovare ufficialità anche da parte delle segreterie provinciali. Sullo sfondo anche una nota stampa diffusa dal PdL regionale nella quale è scritto che “in coerenza con le recenti competizioni elettorali riconosce all’UdC l’indicazione del vertice della provincia di Caserta, in un quadro di condivisione complessiva a partire dal candidato presidente ed all’accordo politico e di programma”. Ed ancora: “Si richiede agli alleati di estendere questa intesa alle amministrazioni comunali che sono interessate al voto”. Quest’ultimo passaggio potrebbe, infatti, dare vita a scenari nuovi ed inaspettati. Il quadro complessivo, quindi, da un lato dovrebbe semplificarsi raggruppando i partiti, dall’altro potrebbe risultare più confuso viste le legittime aspirazioni dei diversi attori in gioco. Una situazione assolutamente nuova che sconvolgerebbe anche i progetti elettorali della vigilia, rimescolando bruscamente le carte in tavola.
Per quanto riguarda il PdL si attende ancora l’ufficialità del nome da proporre alla cittadinanza. La diatriba è tra l’assessore provinciale al bilancio Antonio Squillante e Gianfranco D’Antonio, già candidato sindaco nel 2004. Una situazione delicata che dovrebbe da qui a qualche giorno trovare conclusione. L’UdC ha invece proposto il consigliere provinciale Pasquale Mauri, che sembra essere già entrato nel vivo della campagna elettorale. E’ chiaro che, se anche in città l’accordo tra i due movimenti dovesse concretizzarsi uno tra gli aspiranti candidati a sindaco dovrebbe necessariamente fare un passo indietro. Una scelta sofferta, ma inevitabile.
L’altra opzione sarebbe quella di correre senza il simbolo del partito di appartenenza. Anche questa strada potrebbe essere praticata da chi non ha assolutamente intenzione di rinunciare alla candidatura. Le scelte delle segreterie e gli accordi che matureranno saranno però determinanti. A dieci giorni dalla presentazione ufficiale delle liste potrebbe esserci un clamoroso colpo di scena. Occorrerà attendere ancora qualche giorno per saperne di più.