Oggi e' il giorno piu' lungo d'America. I due senatori sapranno i risultati e come di consueto si telefoneranno. Barack Obama attendera' il responso all'interno del suo momentaneo quartier generale. Una immensa area che ospitera' settantamila persone: il "Gran Park" in Chicago.
John McCain invece sara' in una struttura in Arizona : la "Arizona Biltmore Resort and Spa". Il mondo intero attende di sapere,
di conoscere chi sara' il nuovo inquilino della Casa Bianca. L'impressione che si riceve qui a New York e' che gli elettori hanno scelto per il cambiamento e quindi per Obama. Anche i sondaggi sono a favore del candidato democratico. I ricordi lasciati dal Presidente Bush non pare siano stati graditi.
In ogni caso e comunque andra' a finire queste saranno ricordate come elezioni storiche. Milioni di cittadini hanno espresso il proprio voto durante un giorno lavorativo : il quattro novembre 2008 sara' per tutti una data da ricordare.
Qualche milione di elettori ha gia' votato per posta. Una soluzione che per noi sembra avveniristica e poco affidabile, ma qui e' gia' in essere da diverso tempo. La sfida tra i due politici piu' famosi del momento pare sia giunta al capolinea.
La campagna elettorale iniziata da piu' di un anno se si considerano le primarie ha ingurgitato decine e decine di milioni di dollari. Cifre da capogiro. Importi miliardari frutto dei tanti aiuti che le diverse lobbies mettono a disposizione a favore dei propri uomini. La tensione e' alta la voglia di sapere chi sara' il vincitore pure. Questo e' un Paese che ha abituato il mondo intero a grandi ed inaspettate novita'. Obama e McCain hanno bene interpretato questa dimensione della sfida. Un cinquantenne contro un poco più che settantenne. Due generazioni diverse a confronto, due lati della stessa medaglia.