Cari Presidenti,
un nuovo anno agonistico sta per iniziare e con esso tanti Vostri sacrifici. Una nuova stagione che dovrà riportare il Comitato Interregionale ad una riorganizzazione totale.
Una serie D che negli ultimi anni, ha vissuto momenti di declino perdendo il ruolo-faro per tante società, relegandosi ad essere un organismo-despota che imponeva regole e condizioni, sfruttando male tutte le risorse economiche che le società riversavano, attraverso iscrizioni, sponsorizzazioni e diritti televisivi, nelle casse del Comitato; risorse mal gestite che non hanno generato vantaggi per le società, per tutti coloro che alimentano il movimento attraverso impegni onerosi in termini di costi e di tempo.
Eppure si resta dilettanti, ovvero svolgere un'attività sportiva per diletto e non professionalmente, mentre si impongono atteggiamenti e regole da professionisti.
Il Comitato uscente ha sperperato fonti economiche per stipulare incarichi professionali distribuiti tra conoscenti ed amici; alimentando dubbi senza nessun ritorno per le società.
Incarichi regalati solo per soddisfare interessi clientelari e per rafforzare un potere occulto, che ha condizionato pesantemente la macchina organizzativa.
E’ inimmaginabile che un delegato, votato dalle società, possa aver inciso pesantemente sui bilanci economici, attraverso uno sperpero ingiustificabile di spese e spettanze elevatissime, fino al subentro del commissariamento che è servito a scrivere la parola fine.
Antonio Montella
Ora si deve voltare pagina, lasciandosi alle spalle quello che è stato, ricostruendo la dignità di un Comitato attraverso la scelta di persone capaci di rappresentare ogni singola realtà calcistica, con rispetto e lealtà.
Chiedo il Vostro sostegno alla mia candidatura quale nuovo Presidente del Comitato Interregionale nella consapevolezza di dover essere solo un delegato delle Società di serie D, di ricoprire un ruolo importante ed impegnativo ma dichiarando fin d’ora di rinunciare ai compensi economici per esso previsti, alla stregua di tutti Voi presidenti di società che investite tempo e denaro nel calcio, perché legati alla squadra della propria città, per quella passione che va al di là di ogni interesse professionale ed economico.
Il futuro presidente dovrà attenersi a delle regole di correttezza e di rispetto come ogni singolo associato e senza nessuna distinzione. Così come se una società viene deferita per comportamenti disciplinari e poi punita con una squalifica, è giusto non inserirla in un’ eventuale classifica di merito o di ripescaggio, così anche colui che ha ricevuto una sospensione per dubbi comportamenti, dovrebbe essere escluso dalla possibilità di riproporre una sua candidatura alla
presidenza del Comitato Interregionale, prima per motivi etici e poi perché, in egual misura, le punizioni e le esclusioni non possono interessare solo le società o i dirigenti o gli atleti.
Bisogna ridare credibilità al sistema calcio, attraverso regole certe, ed il Comitato Interregionale con le sue componenti, commissariato dalla LND, ha svolto il suo mandato, ha consumato il suo tempo, ed ora è giusto che si volti pagina.
Le società devono capire che quella sudditanza psicologica nei confronti del Comitato deve finire, devono capire che il Comitato è delle società e non bisogna essere più sottomessi a ricatti emotivi.
Devono sentirsi tutte alla pari e pretendere sempre e in ogni circostanza, disponibilità totale nei propri confronti. Mai più ci dovranno essere società deboli, ma sodalizi forti ed autoritari nel chiedere e nel far rispettare i propri diritti.
Le società dovranno ritornare ad essere protagoniste, e affinché questo avvenga, bisognerà invertire i ruoli: il comitato al servizio delle società e non le società al servizio dell’Interregionale.
Cari presidenti, risulterà fondamentale risaldare il rapporto con la Lega Dilettanti, un rapporto deterioratosi volutamente negli ultimi anni, dal grande personalismo di chi rappresentava il Comitato, minando gli equilibri, facendolo sfociare in quel caos generale che ha travolto i vertici di via Po.
Un figlio non può allontanarsi da un padre che alimenta anche finanziariamente il sistema calcio di serie D. Deve rafforzare il rapporto, rinsaldare le intese con la Lega Nazionale Dilettanti.
Non ci sono altre alternative!
A nulla servono le polemiche alimentate ad arte per opportunità proprie ed interessi ridicoli. Bisognerà rivedere e selezionare gli sponsor, alcuni contratti stipulati in precedenza sono discutibili in ogni forma e sostanza, ed hanno generato pochi vantaggi per le società, anzi in alcuni casi le stesse società sono state penalizzate a vantaggio di persone che hanno avuto ruoli di intermediazione nella stipula dei contratti.
Mai più deve accadere questo.
Più vigilanza da parte delle società, maggiore tutela delle stesse attraverso la creazione di una squadra che farà parte del mio progetto, capace di gestire i rapporti con le società con continue presenze sul territorio, affiancando le varie realtà e supportandole attraverso un cammino comune per tutta la durata del mandato.
Mai più società sole, ma sostenute, giorno per giorno, attraverso una presenza costante dei delegati.
Le società dovranno essere protagoniste anche della composizione dei gironi, valutando tutte le problematiche che la suddivisione geografica ha da sempre generato, per garantire trasparenza ed uguaglianza di trattamento.
Chiedo a tutti Voi di sostenermi per avere la possibilità di poter cambiare i poteri consolidati negli anni. Avete ora la possibilità di portare al vertice del Comitato Interregionale un collega che per anni ha gestito anche finanziariamente una società di calcio.
Questo rappresenta una garanzia forte, perché chi ha vissuto sulla propria pelle le enormi difficoltà che si incontrano in un campionato, dove solo chi arriva primo vince, riesce a capire i problemi dei dirigenti e per questo li potrà al meglio rappresentare.
Il calcio di serie D va riformato iniziando con lo scegliere uomini diversi, uomini di calcio che vogliono cambiare il sistema, ridando dignità alle dirigenze e definendo, una volta per tutte, un concetto prioritario: le società sono il motore del sistema, e questa forza dovrà affiancare la Lega Nazionale Dilettanti e con essa rinnovare la serie D, per riportarla ad essere traguardo ambito e porta di accesso ad un mondo professionistico che necessita di essere rivisto, partendo dall’alto, per garantire maggiori posti utili alle tante società di serie D che investono, senza ritorno, ogni anno enormi capitali.
RingraziandoVi per il tempo dedicato alla mia missiva, resto al Vostro fianco per l’inizio della nuova stagione agonistica, augurando a tutti Voi di poter conseguire tutti gli obiettivi prefissati.
Il Vostro sostegno sarà la mia forza; Voi la mente, io il braccio operativo per poter insieme cambiare la serie D.