La travagliata fase economica che l’Italia attraversa, impone una seria riflessione a tutti i cittadini meridionali e, in particolare, a tutti quelli che sono chiamati alle urne nel mese di marzo.
Le antiche debolezze meridionali, i limiti radicati dello sviluppo e della mentalità sono note. Il federalismo non deve accentuare la distanza tra le diverse parti dell’Italia, deve essere solidale, realistico e unitario, deve stimolare una spinta virtuosa. L’azione delle amministrazioni municipali e dei governi regionali deve far aumentare la qualità dei servizi erogati alla cittadinanza, deve promuovere i diritti fondamentali delle persone. La solidarietà deve essere unita alla sussidiarietà.
È necessario abbattere l’economia illegale, aumentare il senso civico, arginare le povertà, la disoccupazione, l’emigrazione e la perenne precarietà alla quale sono condannati i giovani meridionali.
I cittadini del Mezzogiorno debbono coltivare la speranza favorendo nuove forme di partecipazione e di cittadinanza attiva, favorendo l’intreccio tra intervento pubblico e iniziativa privata. L’obiettivo deve essere uno sviluppo di carattere etico, culturale. Debbono affermarsi una cultura del bene comune della cittadinanza, del diritto, della buona amministrazione.
Sono questi i punti essenziali del documento sul Mezzogiorno dei Vescovi italiani. Noi riprendiamo e accettiamo la posizione della CEI, che riteniamo sia un punto fondamentale di convergenza su cui costruire un patto etico e solidale per la rinascita meridionale. Noi, cittadini della Nuova Comunità Locale, valutiamo con attenzione le considerazioni dei Vescovi italiani per un progetto che ci vede impegnati. Ricordiamo che parole simili a quelle dei Vescovi sono state pronunciate in diverse occasioni dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha rilevato insufficienze e distorsioni delle classi dirigenti meridionali invitando e stimolando allo sforzo intellettuale e morale di riappropriarsi del proprio riscatto.
Abbiamo a portata di mano un’occasione da non perdere, tra qualche ora, infatti, sceglieremo la nostra classe dirigente, i nostri amministratori, i nostri Sindaci.
Questo è un appello alla popolazione angrese, alla sua volontà autonoma di riscatto, alla necessità di contare sulle proprie forze e di valorizzare le espressioni di solidarietà. Gli angresi devono essere protagonisti del loro riscatto. Angri ha bisogno di amministratori che siano al servizio del bene comune, di una visione adeguata e di un solido orizzonte. I cittadini angresi devono scardinare i meccanismi perversi e malsani di guida della cosa pubblica, devono essere portatori di un’etica della responsabilità che rifiuti l’egoismo individuale e corporativo, in simbiosi con l’associazionismo laico e religioso.
Il bene comune è molto più della somma di singoli egoismi. È l’obiettivo primario del nostro candidato a Sindaco Gaetano Saporito e di tutti i candidati consigliere delle tre liste della nostra coalizione.
Domenica e lunedì, andate a votare, e votate con la testa ma sopratutto votate in piena libertà.