Sono numerose le aspettative riguardanti il nuovo Piano Regolatore Generale, oggi denominato Piano Urbanistico Comunale, sebbene i lavori di elaborazione siano momentaneamente sospesi.. In particolare è l’area delle ex MCM a suscitare tra gli addetti ai lavori e tra la cittadinanza le maggiori attese di sviluppo.
A quanto pare l’iter per l’approvazione del PUC è ancora lungo. Coinvolti anche alcuni professionisti lombardi contrattualizzati durante la gestione amministrativa targata PdL. Per quanto riguarda l’ex opificio sarebbe ancora tutto fermo. L’attesa riconversione dei suoli stenta a decollare. Da un decennio l’area è di proprietà del gruppo conserviero AR. L’area venne acquistata per tredici miliardi di lire dall’allora Conserviera Sud dalle mani dell’industriale Giovanni Lettieri.
A quel tempo il sindaco era Umberto Postiglione. Da allora la proprietà attende di poter capitalizzare l’investimento compiuto. Più di due lustri sono però trascorsi quasi invano. Discusso, approvato e depositato anche il progetto di riqualificazione dell’area. Ciò avvenne durante la passata gestione amministrativa, quando il sindaco era Giuseppe La Mura (PD). Quanto deliberato non ha ancora però trovato concreta attuazione. La riqualificazione dell’ex industria tessile potrebbe rappresentare un business di enorme portata. In prima linea, in attesa che la situazione si sblocchi ci sarebbero i costruttori edili locali, recentemente riunitisi in una associazione di categoria ed in un consorzio. Attesa anche da parte di tecnici, professionisti e maestranze.
L’affare MCM varrebbe milioni di euro. Una occasione che la città attende anche per ridare fiato all’asfittica economia locale. Dovrà essere la parte pubblica a fornire risposte esaustive tali da consentire un concreto sblocco dell’iter procedurale. Prevista una cospicua quantità di cubature, sebbene ad uso non residenziale, ma anche verde pubblico, parcheggi e centri attrezzati per la ricreazione e l’intrattenimento. Alcuni lavori di esclusiva competenza dell’AR sono stati portati a compimento da alcuni anni, tra cui anche la ristrutturazione della villa che appartenne alla famiglia Wenner, fondatrice delle cotoniere.
Intanto, i 64 mila metri quadri continuano ad essere destinati a deposito industriale di prodotti conservieri. Il continuo transito di mezzi pesanti da e per il deposito continuerebbe a creare disagi alla popolazione residente che da tempo ha presentato al Comune una raccolta di firme per chiedere il divieto di circolazione dei tir. Una richiesta sino ad ora inascoltata.