"The day of the days", il giorno dei giorni è arrivato. Il quattro novembre sarà ricordato come una data indimenticabile. Barack Obama ha vinto le elezioni presidenziali americane rispettando i sondaggi. Il senatore McCain dal canto suo ha lottato fino alla fine come un vecchio
leone non abituato a sentirsi prioritariamente sconfitto. La storia ha
però deciso a favore del senatore afroamericano.
Alle ore ventitre e zero cinque le urne hanno dato il proprio responso : Obama è il Presidente. Times Square dopo un po' è esplosa. Decine di migliaia le persone in piazza a seguire in diretta minuto dopo minuto lo spoglio.
Subito si è alzato un grido "Obama!, Obama!" e poi "Yes we can!".
E' inutile nasconderlo, gli afroamericani presenti hanno esultato più degli altri. Per loro questa vittoria è vista anche come una sorta di riscatto, di rivincita. Obama ha conquistato quelle che una volta erano
considerate minoranze etniche, in più ha raccolto milioni di voti tra i democratici storici : quelli che avrebbero votato qualsiasi altro candidato di bandiera. Per un pò i due sono stati testa a testa, il
voto popolare non ha più di tanto bocciato l'esponente del Partito Repubblicano, ma il meccanismo in essere per l'elezione del Presidente ha premiato Obama.
Il vincitore di questa entusiasmante sfida ha immediatamente salutato i suoi supporters ed il mondo intero con un lungo ed appassionato discorso: ringraziando tutti e complimentandosi anche con il suo avversario. E' costume diffuso negli USA assumere un atteggiamento di cavalleresco nei confronti dello sconfitto, considerato un avversario e non un nemico. In ogni caso, secondo molti opinionisti da oggi il mondo non è più lo stesso.
E' stata chiusa una pagina molto lunga iniziata durante gli anni ottanta e continuatata sino alla mezzanotte del quattro novembre: il "reganismo". Un modo di intendere la politica, l'economia, i rapporti tra i popoli. Insomma la
Casa Bianca oggi con il suo nuovo inquilino potrebbe inaugurare una nuova fase. Un nuovo corso. Le aspettative sono molte bisognerà vedere cosa in concreto cambierà. La fase economica e finanziaria non è delle migliori. Il nuovo Presidente degli USA avrà tanto da fare.
Con tutto il rispetto parlando e i miei più fervidi auguri al caro Barack...mi sento di dire che "yes we can" mi ricorda tanto "finalmente si cambia"...speriamo in una sorte migliore per il caro Obama!!!