Una estate che si annuncia a secco per le esangui casse comunali. Potrebbero andare ben presto prescritti i crediti del Comune relativamente alle bollette dell’acqua dell’anno 2002. Infatti, sarebbe trascorso il periodo utile stabilito dalle leggi per garantire la prescrizione : cinque anni dalla data di riferimento della fatturazione del servizio fornito. Nel caso specifico si tratterebbe del giugno 2002.
Ad oggi nessuna cartella sarebbe stata emessa e recapitata presso il domicilio degli utenti. Da qui la probabile prescrizione del credito. Già nel recente passato la giunta targata Ds-Margherita e guidata dall’ex sindaco Giuseppe La Mura ha dovuto fare i conti con la prescrizione dei crediti vantati nei confronti degli utenti. Anche in questo caso si potrebbe verificare un ammanco nelle casse comunali di circa un milione e mezzo di euro.
All’appello potrebbero mancare cioè altri tre miliardi di vecchie lire aggravando ancor di più la delicata situazione economica di Palazzo Doria. Sino al subentro della GORI spa avvenuto nel 2004 l’Ente legittimato alla riscossione per la fornitura del servizio idrico sarebbe il Comune di Angri. Sembrerebbe però che in questi anni siano falliti i tentativi di incassare quanto dovuto. Migliaia di cittadini non avrebbero corrisposto quanto richiesto anche a causa dell’assenza dei contatori e quindi di una loro specifica lettura. Il buco nelle casse comunali sarebbe caratterizzato per una buona parte dalla presenza di residui attivi pertinenti specificamente agli importi delle bollette dell’acqua.
Il pesante indebitamento del Comune contabilizzato in circa sette milioni di euro potrebbe ulteriormente aumentare. Una falla di proporzioni gigantesche che potrebbe far pensare ad una situazione di dissesto finanziario. A tenere banco quindi sarebbe ancora la vicenda acqua con una lunga ed apra vertenza in corso tra Palazzo Doria ed i contribuenti. Coinvolti anche numerosi studi legali ed il Cossap attivo da anni. La vicenda potrebbe quindi arricchirsi di un nuovo capitolo visto quanto avvento nel recente passato. Infatti, continuerebbero a fioccare numerosi ricorsi presso il tribunale nocerino da parte dei cittadini relativamente all’addebito dei canoni idrici, anche in virtù del fatto che gli importi addebitati sarebbero il frutto di calcoli forfetari e presuntivi. Criterio di addebito bocciato dai Giudici di Pace.
Da alcune sentenze già emesse sembrerebbe che la legittimità dell’ammontare dovuto per il consumo dell’acqua derivante da un contratto di somministrazione è legato alla rilevanza del consumo effettuato e non da un calcolo forfetario. Esattamente l’opposto di quanto sino ad ora sarebbe avvenuto. Non sarebbe da escludere l’ipotesi che la nuova giunta possa impegnarsi nel trovare una soluzione alla intricata vicenda viste anche le numerose sentenze della magistratura. Un fronte difficile che potrebbe rappresentare il primo importante banco di prova per la nuova squadra di governo e per il neo eletto sindaco Gianapolo Mazzola.