Dopo il risultato elettorale del primo turno che ha penalizzato in maniera eclatante Ds, Margherita, Rifondazione comunista e Verdi, si intravede uno spiraglio di luce nei rapporti all’interno del centrosinistra. A rompere gli indugi è stato Elio Barba che in un comunicato stampa ha dichiaratamente espresso il suo appoggio alla candidatura di Pasquale Mauri. Una scelta, a suo dire, dettata “dall’incolmabile distanza politica, culturale, valoriale ed etica dal pericoloso comitato di affari che esprime il candidato sindaco Gianpaolo Mazzola”.
La decisione di Elio Barba di appoggiare nel turno di ballottaggio Mauri è scaturita da un incontro pubblico tra i due candidati alla carica di sindaco. Molti gli argomenti trattati, quali il risanamento territoriale ed ambientale, il rinnovamento della prossima giunta comunale, la partecipazione della società civile a tutte le scelte collettive e una nuova stagione di buon governo della città di Angri.
Di diverso tenore la posizione dell’Ulivo che pure attraverso un comunicato stampa ha comunicato l’atteggiamento che terrà nel prossimo turno elettorale. “L’unità del centrosinistra rappresenta un valore che l’Ulivo intende perseguire, continuando a lavorare per il superamento delle divisioni tra le forze democratiche e progressiste per la costruzione di un assetto politico in sintonia con le esigenze di trasparenza e rinnovamento che vengono dai cittadini di Angri.”
Il comunicato termina con un invito ai propri elettori “ad essere coerenti con la collocazione politica dell’Ulivo”. Una posizione politica tiepida, quasi fredda, che non contribuisce certamente a quel “superamento delle divisioni “ auspicato nel comunicato ma “sentito” soprattutto dagli elettori di centrosinistra.
Non bisogna essere dei grandi esperti di politica per capire che la scelta di Mauri di non apparentarsi, dopo il primo turno, con l’Ulivo – come richiesto ufficialmente da Giovanni Padovano - non è stato ben gradita dai vertici cittadini della Margherita, che in caso di vittoria del centro destra avrebbero un rappresentante in consiglio comunale. La decisione di Mauri era d'altra parte l’unica possibile, in questa fase elettorale, per far comprendere agli elettori che in questi ultimi 12 anni egli è stato all'opposizione, e poco ha avuto da spartire con le giunte Psotiglione e La Mura.