Resta in alto mare la crisi politica che ha investito il centrodestra cittadino. Ad un anno appena dalle elezioni amministrative la maggioranza stretta attorno al sindaco forzista Gianpaolo Mazzola già è attraversata da una profonda crepa. L’atto più significativo della rottura si è consumato con la revoca dell’incarico di vicesindaco ad Antonio Squillante (AN), unico rappresentante in giunta appartenente ad un partito politico di centrodestra. Gli altri componenti sono ritenuti dal sindaco dei “tecnici”, sebbene alcuni di essi vicini al Partito Democratico. Un quadro confuso e dai colori indefiniti.
Ad oggi nessuna scelta significativa è avvenuta per consentire di delineare in maniera concreta e chiara scenari plausibili. Indiscrezioni, inoltre, hanno fatto trapelare che anche il vertice salernitano tra Antonio Russo (FI) e Antonio Iannone (An), coordinatori provinciali dei rispettivi partiti, non avrebbe consentito di trovare un accordo utile per superare la crisi in atto.
Il tutto, quindi, dovrebbe risolversi a livello locale. Ipotesi remota. In sostanza i consiglieri comunali del PdL sono divisi in due gruppi. Alcuni stanno con il primo cittadino altri, per ora, sulle posizioni dell’ex vicesindaco Antonio Squillante (An). Questi ultimi avrebbero più volte chiesto l’azzeramento della squadra di governo con la successiva nomina di componenti appartenenti politicamente al PdL.
Infatti, stando così le cose il sindaco potrebbe avere difficoltà ad ottenere i voti in consiglio utili per approvare i suoi provvedimenti, considerato che al momento è in schiacciante minoranza.
Tale situazione, se protratta nel tempo, potrebbe comportare notevoli ritardi alla macchina amministrativa. Sul tappeto giacciono irrisolti i problemi di sempre. Uno stallo ulteriore potrebbe comportare seri rallentamenti. Ad oggi, l’unico elemento di certezza risiederebbe nella mancata volontà sia da parte dei cinque consiglieri “dissidenti”, che da parte di quelli dell’opposizione di chiedere le dimissioni del sindaco, firmando una mozione di sfiducia. Lo spettro di un nuovo commissariamento e di nuove elezioni non sarebbe gradito agli attuali componenti del parlamentino cittadino. Voci di corridoio, da verificare, dicono che altri incontri potrebbero seguire in queste sere per cercare di risolvere l’empasse. Il sindaco dal canto suo non avrebbe rinunciato all’ipotesi di amministrare seppur in minoranza. Una strada tortuosa che dopo un po’ di tempo potrebbe rivelarsi fatale. Ciò a meno di colpi di scena con ulteriori cambi di casacca che potrebbero ingrassare nuovamente le fila del centrodestra. Dati i precedenti, una ipotesi da non scartare. Insomma, il clima politico resta teso ed incandescente, sebbene molto confuso.