Angri, chiusura dell’asilo nido di Corso Italia. I genitori protestano. Previsto in settimana un incontro Fasolino-Sindacati per l’utilizzo del personale.
La struttura che il Comune di Angri ha dichiarato di voler sottoporre a lavori di restauro probabilmente non aprirà per tutto l’anno scolastico. La decisione, non ancora ufficializzata dall’assessore alla pubblica istruzione, sta creando proteste e polemiche.
A protestare sono innanzitutto le famiglie, una trentina circa, che quest’anno non avranno a chi affidare i propri bambini. Le mamme sono oltremodo arrabbiate anche per la mancata chiarezza dell’amministrazione comunale: “non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione ufficiale della mancata riapertura della scuola anche se ne abbiamo avuto notizia ufficiosa dai giornali e dai siti web locali”. Lo sfogo dei genitori continua: “Vogliamo sapere quali lavori devono essere fatti e se erano così urgenti ed indifferibili perché non sono stati fatti durante la pausa estiva.”
La decisione di non aprire la struttura scolastica del rione Cristoforo Colombo non sta bene ai genitori dei bambini ma neanche ai lavoratori applicati, in tutto sei lavoratori con qualifiche varie, che dovranno essere adibiti ad altre mansioni. Poiché sono dipendenti comunali non ci sono problemi circa il mantenimento del loro posto di lavoro ma sicuramente il loro impiego negli altri servizi municipali non sarà facile: la sistemazione che verrà trovata loro, infatti, potrebbe trasformarsi da provvisoria in definitiva.
Sembra infatti molto più probabile che la chiusura del plesso scolastico non sia dettata tanto dall’urgenza dei lavori quanto da una scelta “politica” di rinunciare definitivamente al servizio che per tanti anni il Comune ha assicurato a centinaia di bambini. Una scelta dettata soprattutto da esigenze economiche, considerato che le rette che le famiglie pagano non coprono che in minima parte le spese di tutta la gestione della struttura.
Un altro aspetto che non è ancora chiaro è quale tipo di convenzione l’assessore Fasolino possa aver pensato di sottoscrivere con le strutture private. Concedere a queste contributi, ammesso che sia lecito, in cambio dell’accoglienza dei bambini fino ad oggi ospitati nell’asilo nido di Corso Italia, oltre a creare altro dispendio di risorse, creerà una disparità con gli altri genitori che non ricevono alcun sussidio.