La Stazione Sperimentale delle Conserve Alimentari, la cui sede legale è a Parma ma che ha il suo braccio operativo ad Angri in via Nazionale è destinata, salvo ripensamenti della politica centrale, a chiudere i battenti.
La SSICA è infatti uno degli enti che il recente decreto anticrisi (DL 78/2010) ha posto in liquidazione assegnando le relative funzioni e attribuzioni alla Camera di Commercio di Parma in virtù della collocazione in quella città della sua sede locale.
Che fine farà adesso il Centro di via Nazionale? Se lo chiedono i dipendenti della struttura che sono entrati in agitazione e che hanno indetto una conferenza stampa per giovedì 10 giugno alle ore 10,00 presso la Stazione stessa.
“Vogliamo qui ricordare – si legge nel comunicato diffuso dalle Rsu aziendali, che la SSICA è stata istituita nel 1922 per promuovere il progresso tecnologico dell’industria conserviera italiana (e non a caso quindi è ubicata una sede in un territorio quale è l’Agro Nocerino Sarnese) e che, grazie all’elevata professionalità e specializzazione raggiunte, si colloca fra le più importanti istituzioni di ricerca applicata nel settore della conservazione degli alimenti anche al di fuori dei confini italiani.
E’ giusto ricordare inoltre che tale ente non costa nulla allo Stato in quanto finanziato dalle imprese e con i proventi di analisi, consulenze e progetti di ricerca.
Riteniamo che il comparto agroalimentare, già così stressato, non si possa permettere di subire un atto così irresponsabile.
Pertanto i dipendenti SSICA unitamente alle OO.SS. Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, chiedono che si apra immediatamente un tavolo istituzionale a cui prendano parte le autorità competenti (dalla dirigenza SSICA, Comune, Provincia, Regione, Associazioni industriali di riferimento, i Parlamentari della provincia di Salerno, alla RSU SSICA e alle OO.SS.), in modo da chiarire ed
affrontare nel miglior modo possibile la complicata situazione creatasi.”