Questione idrica e pagamento delle bollette : il contenzioso resta aperto. In ballo milioni di euro parte dei quali potrebbero anche essere prescritti e quindi inesigibili. Uno screening atteso ma mai realizzato dagli uffici comunali proposti.
La vicenda del pagamento delle bollette per la fornitura dell’acqua risale a diversi anni fa. Le amministrazioni che si sono succedute alla guida di Palazzo di Città non hanno affrontato e risolto il problema. Alla base del contenzioso tre aspetti : l’assenza dei contatori, con la contestuale mancanza del consumo effettivo e l’assenza di un contratto che leghi i singoli utenti alla società Gori spa, subentrata al Comune.
Elemento questo fondamentale ed indispensabile. Infatti l’assenza del contratto stipulato e sottoscritto dagli utenti non garantirebbe alla Gori spa alcun diritto di richiedere e di vantare un credito. In sostanza, nella maggior parte dei casi, mancherebbe un atto giuridico formale tale da legare i consumatori all’ente erogatore e gestore del servizio. Il contenzioso riguarderebbe, cioè, sia la gestione comunale sino alla metà del 2004 che quella relativa al subentro della Gori spa, dalla metà del 2004 ad oggi.
Una questione spinosa ed intricata per la quale non sono state individuate le strade giuste da percorrere. Sullo sfondo anche il criterio adottato per la fatturazione stabilito forfetariamente dal Comune in 72 mc ad utenza, una quantità ritenuta eccessiva da molti Giudici di Pace che hanno stabilito una quota forfetaria equa di 18 mc ad utenza. Attivo in città anche il “Comitato in difesa dell’acqua pubblica” che ha intrapreso ad assistere gli utenti attraverso azioni legali finalizzate al rispetto di numerose sentenze.
Ad oggi sono stati migliaia i ricorsi accolti che hanno visto soccombere sia il Comune, che la Gori spa. Indiscrezioni avrebbero fatto trapelare che i ricorsi continuerebbero a fioccare numerosi, nonostante l’invio di raccomandate sia parte del Comune che da parte della Gori spa nel tentativo di interrompere i termini della prescrizione. Una situazione esplosiva lasciata in eredità dalle tante amministrazioni sia politiche che commissariali succedutesi nel corso degli anni. E’ da dire che la situazione è analoga in altri comuni dell’Agro. Insomma, le acque restano agitate.