Non si è fatto attendere l’intervento del Comitato spontaneo salute pubblica in merito alla spedizione delle diecimila raccomandate contenti le notifiche di pagamento dei canoni acqua relativi all’anno 2002. L’operazione costerà alle casse comunali più di trentacinquemila euro. La querelle tra contribuenti e pubblica amministrazione non accennerebbe a smorzarsi. Il Comune con questa manovra intende incassare liquidità ed evitare richiami e sanzioni da parte della Corte dei Conti. Il criterio forfetario adottato per addebitare il consumo è stato fissato a 18 mc a persona salvo successivo conguaglio se dovuto, come stabilito durante il consiglio comunale del dieci ottobre scorso.
Alla base del contenzioso in essere la mancanza della istallazione e della lettura dei contatori sino al subentro della Gori avvenuto nel 2004. Da qui migliaia di ricorsi presso i giudici di Pace del tribunale di Nocera Inferiore. Il redigente del Cosspa Antonio D’Ambrosio ha precisato una serie di aspetti. Il comitato da lungo tempo si è eretto ad alfiere degli utenti. “Occorre far sapere ai cittadini che le raccomandate contengono sia l’addebito relativo al consumo dell’acqua potabile sia quello relativo alle acque reflue e alle acque di depurazione. Il parametro di riferimento adottato è di 18 mc a persona” ha esordito.
D’Ambrosio ha però sottolineato la diversa natura degli addebiti. “Bisogna evidenziare che i canoni delle acque reflue e delle acque di depurazione sono annoverati tra i tributi per la qual cosa essi devono essere notificati entro tre anni dall’accertamento del debito. In questo caso sarebbero dovuti essere notificati entro il 2005. Ciò non è avvenuto e quindi il diritto del Comune a chiedere il pagamento risulta essere decaduto”, ha continuato. Il rappresentante del comitato ha chiarito anche un altro aspetto.
“L’acqua potabile è considerata invece un servizio e come tale va considerata anche per quanto riguarda il suo pagamento. La prescrizione in questo caso avviene entro cinque anni, per cui risulterebbero prescritti i crediti vantati dal Comune rispetto ai primi sei mesi dell’anno 2002. I cinque anni sono infatti trascorsi”, ha chiarito.
Infine D’Ambrosio avanza un dubbio in merito alla incompletezza della procedura adottata da Palazzo Doria nell’affrontare la questione canoni idrici. “Da tempo il comitato ha avanzato una formale richiesta per capire in che modo il Comune intende venire incontro a quei cittadini che già hanno effettuato i pagamenti dell’acqua il cui conteggio è stato basato sui 72 mc a persona e non sui 18 mc, come recentemente approvato. In sintesi, l’amministrazione deve spiegare se intende restituire agli utenti la differenza versata in più, oppure se intende compensare i futuri pagamenti con quanto già maggiormente versato. Nessuna risposta è sinora pervenuta”, ha concluso. Sembrano essere ancora agitate le acque tra utenti e Palazzo di Città.
Sono uno che ha sempre pagato e ringraziato.
Se è come nell'articolo mi devono rimborsare prima i centesimi e poi gli Euro.
Sarà un contenzioso con grosse soddisfazioni.
Politici incapaci (TUTTI)
Postato da: maxxqp il 24-10-2007
che cosa simpatica
La capocità propositiva e nello stesso tempo contraddittoria del sig. D'Ambrosio Antonio il quale prima ha fatto la battaglia a favore di chi non ha pagato per far ridurre il numero di metri cubi pro capite e poi aizza la gente del paese a richiedere i soldi indietro per chi giustamente ha pagato regolarmente. Mi sembra logico che ci sarà un conquaglio ma almeno diamo il tempo di lavorare l'amministrazione senza dar fastidio e senza stizzire le persone.
Postato da: alchemy il 26-10-2007
che cosa simpatica 2
purtroppo siamo sempre in balia dei politici, che spesso o sono incapaci, o vengono resi impotenti a gestire la cosa pubblica.
Angri non era mai caduta così in basso, e la colpa è di tutte le amministrazioni che si sono succedute negli ultimi anni. (Forse anche prima).
La gente si è sempre vantata di non pagare soprattutto i canoni idrici, "tanto non succede niente"