Passerella di big ad Angri per dare inizio ufficialmente alla presentazione di alcuni candidati e alla campagna elettorale per le provinciali. Dopo la presentazione di Marcello Ferrara, candidato per l’Udeur alla Provincia con la benedizione del senatore Clemente Mastella, Angri ha vissuto un altro momento importante della campagna elettorale.
Infatti nella casa del cittadino la sezione locale dell’UDC ha voluto presentare il suo candidato per il collegio 4 che comprende le città di Angri e Corbara.
Ad avere il privilegio dell’investitura ufficiale del partito di Pier Ferdinando Casini è stato Pasquale Mauri. In una sala gremita di cittadini la kermesse politica ha avuto momenti di alto spessore politico, quando coordinati da Adele Limodio, dopo aver salutato gli onorevoli Nocera, Arena e Salzano, si sono succeduti sul banco degli oratori vari rappresentanti della politica centrista angrese.
Ha preso la parola l’avvocato Daniele Selvino, ex consigliere comunale, che ha voluto sottolineare come l’agro e Angri in particolare non abbiano avuto nella passata amministrazione la dovuta attenzione e che il voto dato a Mauri può significare il ritorno al rinnovamento politico amministrativo così come avvenuto per l’Agro Invest al tempo della sua presidenza con l’abbattimento dei costi e soprattutto con il rilancio di quella politica economica e industriale che vuole e deve continuare.
Ha fatto eco a Selvino l’altro ex consigliere Giacomo Sorrentino che ha voluto ricordare come il disegno dell’UDC sia un comune punto di interesse per i centristi e i moderati della politica del fare e bene all’interno delle istituzioni. Sorrentino si è poi soffermato sul gran numero dei pretendenti alla poltrona di palazzo Sant’Agostrino, troppi per un paese come Angri e questo costringerebbe al frazionamento dei consensi con la conseguente scarsa possibilità di vedere Angri rappresentata a livello provinciale, quindi ha esortato al voto utile.
Mauri visibilmente emozionato per la presenza dell’indiscutibile grande saggio della politica Nazionale Ciriaco De Mita, ha nel suo intervento letto le linee guide del programma dell’UDC. Nel suo discorso Mauri ha sottolineato l’importanza del ruolo dell’UDC impegnato al recupero del pensiero di Sturzo. Un pensiero non è mancato al programma del partito di centro come la rivalutazione della vivibilità della cittadina dell’Agro, potenziamento della protezione civile, creazione di un consorzio con altri paesi limitrofi per distruggere definitivamente l’annoso problema rifiuti con la costruzione di un termovalorizzatore, costruzione di strade per decongestionare il traffico, rilancio dell’agricoltura per la valorizzazione di alcuni prodotti tipici come il pomodoro e il cipollotto nocerino, ridare il castello Dora alla cultura, abbattimento e ricostruzione del ponte di via Fontana, rilancio del Palio storico per rinnovare cultura e tradizione, valorizzazione della montagna corbarese per il rilancio turistico.
De Mita ha ascoltato con compiacimento la relazione di Mauri sottolineando la necessità di un rinnovamento sostanziale della politica della base per ridare impulso e rilancio alle amministrazioni locali e provinciali. Un intervento da grande statista quello di De Mita che ha citato una espressione di Fanfani che andava ripetendo con non guardava né a destra né a sinistra ma in alto esemplificando così l’alleanza con Cirielli avendo alcuni punti comuni nel programma. Non è mancata una frecciata al decadimento del senso della politica degli ultimi 20 anni per la mancanza della crescita e formazione di dirigenti politici; bisognerà in un prossimo futuro recuperare il governo sul territorio a partire dai comuni passando poi alle provincia e alla Regione. La politica, secondo De Mita deve prendere esempio dalla famiglia e dai genitori che esternano sempre un amori imparziale per tutti i figli, i problemi si risolvono, ha quindi continuato De Mita, non con tecnici ma con quelli che pensano. E necessaria la creazione di un movimento politico popolare per riscoprire i vecchi valori della Democrazia Cristiana; il gruppo dell’UDC sta quindi al centro tra i liberali conservatori e i progressisti dichiarandosi partito del popolo e della democrazia rappresentativa. L’ex presidente del Consiglio De Mita con un riferimento anche alla politica nazionale con qualche accenno ai rischi che possa rappresentare il federalismo fiscale e la necessità del ritorno al voto di preferenza per dare ai cittadini la possibilità di potersi scegliere il rappresentante per evitare che la politica diventi un potere di esercizio tecnico finanziario. De Mita ha concluso ricordando che l’UDC deve essere considerato il partito del popolo e della democrazia rappresentativa con la ripresa della tradizione della Democrazia Cristiana.
Vincenzo Vaccaro