Castello Doria, sarà la città e la prossima amministrazione comunale a decidere sulla destinazione della struttura Il resoconto del convegno svoltosi presso la Casa del Cittadino
Un’occasione di confronto. Un momento di democrazia partecipata per decidere la destinazione del monumento simbolo della città. Le associazioni “Panacea” e “I Cavalieri del Giglio”, promotrici del convegno-dibattito “Quale futuro per il castello Doria?” tracciano un bilancio dei lavori che si sono svolti presso la Casa del Cittadino.
Se bisognava raggiungere un obiettivo, un punto di partenza su cui fissare idee e strategie, allora si può essere soddisfatti. La presenza del commissario prefettizio Bruno Pezzuto, quella di esperti quali Antonio Braca, storico dell’arte, Matilde Romito responsabile dei musei e delle biblioteche della provincia di Salerno, Vito Caponigro coordinatore generale dell’EPT, Raffaele Palumbo, ma soprattutto quella della città.
Dal mondo associativo a quello politico, ma soprattutto a quello dei semplici cittadini, tanti, che hanno seguito con attenzione i vari interventi ed hanno interagito con l’esperta platea, discutendo, condividendo punti di vista o proponendo soluzioni alternative. Un momento di “animazione” delle coscienze su un tema che ad Angri è sentito, dove forte è la voglia di poter vedere il castello, diventare il polo culturale di Angri e dell’intero agro nocerino sarnese.
Dalle certezze commissariali di riportare, nella storica struttura, la sede istituzionale del sindaco, della giunta e del consiglio comunale, alla decisione di rimandare ogni scelta in merito, lasciando alla città e alla prossima amministrazione comunale, la libertà di valutare la più giusta destinazione.
Due ore di confronto e di dibattito, hanno fatto emergere la comune volontà di far nascere, un polo museale d’eccellenza, all’interno di palazzo Doria. Una forza di idee che ha convinto anche il commissario straordinario che si è “arreso” davanti alle volontà degli angresi. Ora bisogna continuare, appianare le spigolature che sono emerse durante la discussione, per intraprendere un percorso d’arte comune che rispecchi le reali necessità e che sia motore di rilancio di Angri città d’Arte; di quel titolo conferito dalla Regione Campania nel 2005 e che ha sottolineato le mancanza amministrative nelle tante occasioni perse.
Anche se in ritardo si deve recuperare. Attraverso un tavolo di concertazione bisognerà pianificare un progetto serio, condividendolo con l’intera città, con il mondo associativo, culturale e politico. Con il supporto degli esperti che, nell’incontro di ieri, hanno confermato una sensibile disponibilità ad esserci, per contribuire ad un serio impiego della struttura.
Un sasso nello stagno dell’indifferenza è stato lanciato… ora le onde concentriche generate non devono affievolirsi. Panacea e I cavalieri del Giglio si impegnano ad organizzare un nuovo incontro per la fine di gennaio 2010. Perché la storia non aspetta, e desideriamo scrivere, insieme alla città, una pagina di riscatto della recente storia angrese; per “volare alto”, non solo con la fantasia, ma con certezze e concreti studi di fattibilità per rivalutare, al meglio, il simbolo della città: il castello che ci rende orgogliosi di essere angresi.
Le associazioni “Panacea” e “I Cavalieri del Giglio”