Dolore e rabbia per la prematura e violenta scomparsa del giovane Fabio D’Andretta. L’operaio ventiseienne ha perso la vita sul posto di lavoro. Ad oggi non è stato ancora fissato il giorno dei funerali, presumibilmente domani. A lavoro ci sarebbe la magistratura per fotografare con esattezza la dinamica dei fatti e compiere le prime indagini.
A soffrire più di tutti i genitori Vincenzo D’Andretta e Giovanna Padovano, persone semplici e residenti nello storico rione Ardinghi. Un quartiere in lacrime visto che la famiglia risiede proprio lì, alla II^ traversa Orlando. Quella di Fabio è un’altra morte bianca che segue le tante avvenute soprattutto nelle industrie locali. Un segnale inquietante che farebbe emergere con forza la necessità di maggiori e più adeguati controlli.
Fabio D’Andretta secondo una prima ricostruzione, ancora al vaglio delle autorità inquirenti, sarebbe stato schiacciato da una grossa pedana di legno appena caricata da un montacarichi. L’incidente è avvenuto nella fabbrica Davia srl, in via Motta Casa dei Miri, nella frazione Varano, a Gragnano.
Ad indagare la procura di Torre Annunziata competnete per territorio. La chiamata al 118 sarebbe giunta alle venti del giorno 22 : in poco tempo sono giunti i soccorsi purtroppo vani. Secondo una prima ricostruzione l’operaio impiegato nel settore dell'imballaggio delle conserve, stava controllando che le pedane di legno fossero spostate per sostenere i barattoli di pomodoro da caricare poi sui tir. La grossa e pesante pedana di legno si sarebbe staccata dal montacarichi e quindi cascata sul giovane operaio. D’un tratto Fabio D’Andretta sarebbe stato travolto dalla base di legno. I compagni di lavoro avrebbero poi immediatamente allertato i soccorsi, mentre cercavano di liberare il 26enne. Il personale del 118 è giunto in poco tempo. Liberato dalla pedana, il giovane operaio è stato caricato sull'ambulanza, ma sarebbe deceduto prima ancora di giungere all'ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia.
Sul posto sono giunti poi gli agenti del commissariato di polizia, che hanno atteso gli ispettori del lavoro, incaricati di effettuare in tarda serata tutti i rilievi del caso. Per ora la Procura di Torre Annunziata ha disposto il sequestro dei locali della ditta gragnanese, fino a quando non saranno terminate le prime indagini. Intanto, parte dell'attività della Davia, come ovvio, è stata completamente bloccata per dare via libera alle indagini.
Pippo Della Corte