ELEZIONI 2010, IL CENTRODESTRA ALLA RICERCA DELL’UNITA’ Anche ad Angri si starebbe assistendo ad una guerra intestina tra l’area Cirielli e quella di Mara Carfagna.
Potrebbe pesare in maniera determinante sugli equilibri interni del centrodestra la spaccatura in essere anche a livello provinciale e regionale tra gli ex iscritti di An e quelli di Forza Italia. Una sorta di domino politico che parte dal nome del futuro candidato governatore della Regione e scende lungo gli assi periferici del partito, investendo anche le vicende cittadine.
Una spaccatura che potrebbe essere sanata nei prossimi giorni, oppure diventare ingestibile condizionando anche l’esito del voto. In sostanza si starebbe assistendo anche in città ad una guerra intestina tra l’area che fa capo all’onorevole Edmondo Cirielli e quella che ha come riferimento il ministro Mara Carfagna.
Il PdL cittadino non ha ancora una propria organizzazione interna e le varie anime si muovo in ordine sparso ritenendosi autonomi da una struttura territoriale in grado di dettare la linea da seguire.
Ad oggi le indiscrezioni relative ad eventuali candidati a sindaco riguarderebbero Antonio Squillante, ex vicesindaco ed attuale assessore provinciale politicamente vicino al Presidente Cirielli e Gianfranco D’Antonio, già candidato sindaco nel 2004 e fresco di candidatura alle provinciali, che pare abbia avviato un dialogo anche con la componente di Forza Italia. La scelta dell’uno, oppure dell’altro, potrebbe dividere definitivamente il fronte del centrodestra.
Voci vorrebbero che i vertici provinciali del partito siano più propensi a far ricadere l’investitura su Squillante, sebbene ciò non sarebbe da impedimento alla creazione di altre liste e candidature di area. Una divisione che al momento del voto potrebbe favorire altre formazioni politiche concorrenti più unite e compatte. Gli organi provinciali potrebbero, alla luce di questi problemi, optare per un terzo nome nel tentativo di ricucire lo strappo in essere presentando una candidatura condivisa sotto l’effige del PdL. Una strada percorribile che potrebbe essere battuta nel tentativo di uscire dall’empasse, sebbene all’orizzonte tutto resta nebuloso. Intanto, si starebbero susseguendo incontri e riunioni per decidere come agire accarezzando l’idea di agire in maniera più autonoma dalle decisioni adottata dai vertici del partito. Il PdL potrebbe presentarsi al primo turno assieme ad altri partiti minori che guardano con simpatia al centrodestra, oppure scegliere di replicare quanto di recente è avvenuto per le elezioni provinciali abbracciando l’UdC. Una opzione ancora da vagliare alla luce di quello che potrebbe avvenire da qui a qualche settimana. Niente per ora è stato definito.