Concorso 40 vigili urbani, è giallo sui motivi del rinvio La società che gestisce la selezione aveva comunicato pochi giorni prima all’Amministrazione Comunale un’ennesima variazione all’elenco dei test
Si tinge di giallo la vicenda del concorso per la predisposizione della graduatoria per 40 vigili urbani, rinviato a data da destinarsi per le dimissioni di due componenti la commissione giudicatrice.
Come si ricorderà, la prova prevista per il 7 febbraio presso l’università degli Studi di Salerno era stata annullata due giorni prima dall’Amministrazione Comunale per le dimissioni di un commissario e del segretario della Commissione giustificata, nel comunicato del Comune, da “incompatibilità con le procedure del concorso”.
Una motivazione, “incompatibilità con le procedure del concorso” che non dice niente in termini di chiarezza e trasparenza ma che a parere di molti nasconderebbe invece forti contrasti tra i componenti la commissione e tra gli amministratori del Comune sull’iter seguito e da seguire nello svolgimento del concorso stesso.
Un iter fatto di errori, variazioni e omissioni, alcune delle quali banalmente giustificate con “errori di trascrizione” e che tutte assieme hanno presentato un quadro concorsuale rappezzato alla meno peggio nonostante sia stato affidato ad una società esterna.
Sembra che la goccia che abbia fatto traboccare il vaso sia stata una lettera - datata 31 gennaio 2009- inviata dall’amministratrice della società Consulting dott.Cristiana Fevola alla responsabile del procedimento dott.ssa Anna Palumbo, in cui veniva comunicato, ancora una volta, la variazione delle domande previste per i concorrenti. Un’assurdità, visto che mancavano solo pochi giorni allo svolgimento della selezione.
C’è chi sostiene invece che il rinvio della prova del concorso sia stata una scelta “politica” per arrivare alle prossime elezioni provinciali, in calendario a giugno, senza aver stilato la graduatoria dei vincitori, in modo da non scontentare nessuno dei mille giovani aspiranti vigili urbani e magari far intravedere loro ancora il miraggio di un posto al Comune.
Chiudere definitivamente la questione prima delle elezioni potrebbe smentire, quindi, ogni illazione.