Il Prefetto Bruno Pezzuto ha revocato gli incarichi agli esterni nominati dal sindaco. Un provvedimento atteso da molti e che ha subito dato il via al completamento della smobilitazione già in corso. Riorganizzazione anche riguardante i capi settore. Insomma una piccola rivoluzione.
Dopo meno di una settimana dal suo insediamento a Palazzo di Città il commissario prefettizio ha affrontato immediatamente la questione relativa alla nomina di soggetti esterni alla pianta organica dell’amministrazione comunale. Una questione evidentemente presa a cuore. La anticipata defenestrazione del primo cittadino ad opera di tredici consiglieri comunali ha comportato la conseguente non validità degli incarichi rinnovati qualche giorno prima della caduta. Nomine fiduciarie e quindi legate alla durata del mandato del sindaco.
Il funzionario ministeriale ha quindi fatto chiarezza in merito ad un argomento che aveva suscitato molta perplessità e malumori tra l’opinione pubblica evidenziando il fatto che gli incarichi erano strettamente legati alla volontà espressa dall’ex primo cittadino. Resterebbero ancora in carica i componenti del nucleo di valutazione e del controllo del gestione. Anche questi organismi, sebbene istituzionali, sono legati alla durata del mandato del sindaco e della giunta che li ha espressi. Centinaia di migliaia di euro quelli spesi dall’amministrazione di centrodestra targata FI-AN. Soggetti a vario titolo nominati dall’ex sindaco con l’avallo dei suoi alleati. Resterebbe in piedi ancora l’inadempienza da colmare nei confronti del Ministero della Funzione Pubblica che sarebbe in attesa di ricevere l’elenco dei nomi di tutti i contrattualizzati nel corso degli ultimi anni.
Una questione molto dibattuta anche alla luce della situazione economica e finanziaria dell’Ente. Il Comune sconterebbe infatti un grave problema legato alla questione dei residui attivi, cioè dei crediti vantati nei confronti dei propri debitori. Nel corso degli anni sarebbe emersa una difficoltà nell’incassare il dovuto. Milioni di euro sarebbero anche prescritti e quindi inesigibili. Denaro però contabilizzato in entrata. Da qui l’operazione ORA, (operazione residui attivi) da parte dell’ex amministrazione targata PdL. Ovvero il tentativo di fare chiarezza portando alla luce quella parte di crediti non più esigibili e quindi da stralciare. Una operazione verità relativa ai conti pubblici ed al bilancio ancora attesa.
Una brutta tegola che sconfesserebbe l’operato dell’ex sindaco e dei suoi più stretti alleati che per circa due anni hanno spostato la linea adottata da Gianpaolo Mazzola. Un cambio di rotta che potrebbe far presagire altri provvedimenti finalizzati ad evidenziare profondi cambiamenti gestionali.