«Siamo davanti ad un mistero grande, il mistero dell’Amore di Dio fatto uomo. Parlo a voi per mostrarvi che c’è altro, c’è l’Altro. Le luci scintillanti si spengono, Gesù resta. La vera festa dura da 2000 anni».
Così ha esordito il vescovo diocesano, monsignor Gioacchino Illiano, nell’incontrare la stampa locale per il consueto scambio degli auguri natalizi. Momento, quest’anno, ravvivato dalla presenza delle redazioni dei giornalini parrocchiali di Maria Santissima di Costantinopoli di Nocera Superiore e di San Giovanni Battista di Nocera Inferiore. «Se Natale non è contemplazione del mistero che ci ha trasformato, non so a cosa servirebbe – ha affermato il prelato – il Natale ci invita a fare una riflessione, è l’invito a cambiare la vita, a dare nuovo corso alla storia, sia personale che comunitaria».
L’attenzione si è anche fermata sul particolare periodo storico che sta attraversando l’umanità: «La Chiesa vuole aiutare a far fermare l’uomo davanti a vie storte. Il nostro messaggio di speranza e di rinascita arriva in un momento particolare dove mali storici, finanziari e sociali, ci affliggono. Questa epoca non è normale, è di grande ripensamento. Ma, come anche qualche altro ha detto, queste difficoltà non accadono per niente perché Dio sa trarre il bene anche dal male. È questo il momento per ritrovare il bandolo della matassa».
Un messaggio universale quello del Natale, senza distinzioni, che deve essere espresso in piena libertà: «Il Natale non viene a disturbare nessuno. Il mondo laico non deve offendersi se noi ricordiamo che il Natale è l’annunzio che Dio fatto uomo è venuto a dare un corso nuovo. Solo chi non vuole vedere non vede. Solo chi si intestardisce non capisce. Dio vuole bene agli uomini».
Il presule si è poi rivolto al popolo diocesano: «Per questo Natale desidero entrare nelle famiglie, nelle associazioni, nei circoli, nelle parrocchie, per augurare che tutti diventino come i pastori ed i magi. I pastori – ha proseguito Illiano – sono le persone semplici, umili, i poveri che bussano alle porte della Caritas diocesana e di quella presente nelle parrocchie. 2000 anni fa portarono dei doni a Gesù, che però si donò a sua volta a questi ultimi. Oggi dobbiamo essere noi, come fece Gesù, a donarci loro e a dare loro le cose di cui hanno bisogno, non solo materiali, ma anche essere disposti al dialogo, all’ascolto, alla compagnia.
Se noi ci diciamo di Cristo – ha aggiunto il pastore della Chiesa dell’Agro – non possiamo stare fermi, perché Dio non sa stare senza dare e senza donare. Poi dobbiamo essere anche come i magi, uomini alla ricerca della verità, sapienti, che vanno incontro al Signore che viene. Fanno il passo decisivo per scoprire la verità e la mostrano agli altri». Ai giornalisti il vescovo ha detto: «Siate voi coloro che annunciano il Vangelo oggi». Infine, monsignor Illiano ha chiosato: «Sappiate sperimentare l’amore di Dio e portarlo a quelli che lo cercano con cuore sincero. Dio non tradisce, ma parla a noi con i fatti ed io parlo a voi perché tutti sappiano che Gesù ci ama».