Il sindaco “accusa” i capi settore da lui nominati Si ripropone, anche con la nuova Amministrazione, il problema di sempre: di chi è la colpa dell’inefficienza?
Dura reprimenda del sindaco Gianpaolo Mazzola nei confronti della burocrazia cittadina. Sotto accusa sono finiti i capi settore, ovvero i responsabili delle U.O.C, le unità operative complesse. Il primo cittadino attraverso una nota stampa ha evidenziato l’atteggiamento poco collaborativo della macchina amministrativa che, a suo dire, “frenerebbe la crescita della città”.
il sindaco Gianpaolo Mazzola
Con ciò il primo cittadino evidenzierebbe uno scollamento tra la gestione politica del Comune e quella amministrativa. Mai idilliaco il rapporto tra Mazzola e l’apparato amministrativo. E’ infatti riportato nel comunicato : “Sono demoralizzato perché non riesco ad ottimizzare tutti gli strumenti a disposizione dei capi settore. Strumenti che devono dare una risposta precisa per la crescita di Angri”. Insomma, viene criticato l’operato dei capi settore in modo aperto e senza mezzi termini, evidenziando la differenza tra i tempi della politica e quelli amministrativi.
Ed ancora : “Nonostante abbiamo dato, come amministrazione, precise scadenze e indicazioni politiche, non riusciamo a comprendere perché la macchina amministrativa è allo stallo”. In sostanza, dalle dichiarazioni del sindaco, emergerebbe un sostanziale atteggiamento non collaborativo dei dirigenti e degli impiegati, teso a boicottare l’operato dell’attuale compagine. Il sindaco avvia così una fase aperta di muro contro muro, attraverso la quale comunicare alla cittadinanza i motivi dei ritardi operativi e dell’assenza di risultati tangibili ad opera della sua amministrazione. La politica, cioè, sarebbe frenata dalla burocrazia amministrativa.
E’ ancora scritto : “Come sindaco di Angri sento questo freno, sento questa distanza che si è creata tra politica e dirigenti. Un muro di gomma che frena lo sviluppo della città. Sto cercando di comprendere le motivazioni di tali atteggiamenti, che non trovano giustificazioni”. Uno sfogo amaro e una denuncia allo stesso tempo.
L’accusa del sindaco potrebbe anche suscitare una reazione dei sindacati di categoria. La querelle in atto evidenzierebbe un corto circuito tra l’attuale compagine targata PdL ed il ceto impiegatizio comunale, che non risponderebbe agli input ed agli indirizzi della giunta. Bisognerà verificare quale reazione susciterà l’accusa del sindaco ai capi settore, ritenuti i principali responsabili di quanto affermato.