Comune di Angri, i residui attivi sotto “osservazione” della Guardia di Finanza Un bilancio comunale in grave disavanzo “mascherato” da entrate ormai non più esigibili.
Avrebbe suscitato clamore e attenzione la notizia dell’arrivo al Comune del Nucleo Provinciale della Polizia Tributaria di Salerno. Sarebbero stati perquisiti atti e controllato documenti anche attraverso l’acquisizione di fascicoli e dossier.
In particolare oggetto dell’indagine sarebbero i bilanci dell’Ente e la questione dei residui attivi, cioè dei crediti che il Comune vanta nei confronti dei propri debitori, cittadini in testa. La maggior parte dei residui attivi sarebbero ascrivibili ai canoni idrici sino alla metà del 2004, quando a subentrare è stata la società di gestione idrica GORI spa.
E’ tornato alla mente anche un manifesto a firma congiunta dell’ex sindaco Gianpaolo Mazzola e dell’ex vicesindaco, con delega al bilancio Antonio Squillante, proprio in merito alla consistenza economica dei residui attivi. In esso venne scritto : “Per i consumi effettuati sino al 2001 il nostro Comune deve ancora incassare dalla cittadinanza utente circa 12.5 milioni di euro che sommati ai 2.5 milioni di euro per l’anno 2002 ed agli oltre 4 milioni di euro ancora da “ribaltare” per gli anni successivi sino al 2004 assommano complessivamente all’importo di oltre 19 milioni di euro di crediti vantati dall’Ente verso l’utenza”. In sostanza quaranta miliardi di vecchie lire che a seguito della intervenuta prescrizione potrebbero essere andati in fumo.
Ed ancora nel corpo dello stesso manifesto : “Tale situazione come è facile comprendere rischia di compromettere seriamente il già precario equilibrio finanziario del Comune di Angri”. Sotto osservazione quindi da parte delle Fiamme Gialle la questione erariale. Nel corso degli anni milioni di euro di residui sarebbero stati contabilizzati in entrata per garantire pareggio tra le entrate e le uscite e per supportare i flussi di spesa comunale. Una prassi che sarebbe andati avanti per più di un decennio, sebbene buona parte di quei residui potrebbe essere considerata inesigibile e quindi non incassabile.
In sostanza occorrerà verificare se le uscite affrontate erano realmente supportate da altrettante entrate, chiaramente non solo da un punto di vista contabile. Ora, potrebbero essere ascoltati in qualità di persone informate dei fatti i tre ex sindaci che in questi anni hanno occupato la poltrona più alta di Palazzo Doria : Umberto Postiglione, Giuseppe La Mura, Gianpaolo Mazzola. Centrosinistra e centrodestra, infatti, hanno sostanzialmente adottato politiche economiche e finanziarie sostanzialmente sovrapponibili per metodo e gestione. Potrebbero essere sentiti anche gli ex assessori al bilancio, i componenti passati e presenti del collegio dei revisori dei conti ed infine i responsabili comunali del settore bilancio che in questi anni si sono avvicendati. Decine di persone che in base alle proprie competenze ed alle firme apposte in calce ai documenti contabili ed a quelli autorizzativi di spesa potrebbero essere ascoltati per inquadrare meglio la questione. Un’indagine che potrebbe fare finalmente luce e chiarezza in merito alla gestione complessiva del Comune a partire dagli ultimi quindici anni.