Ancora polemiche per le recenti nomine volute dal primo cittadino Gianpaolo Mazzola. Gli esterni potenzieranno l’ufficio di staff. In tutto nove, due quelli nominati al momento dell’insediamento e sette quelli nominati di recente.
Cresce quindi il numero dei componenti del Gabinetto. L’esborso per le casse comunali è cospicuo. Gli ultimi decreti prevedono una spesa di centottantamila euro. Trecentosessanta milioni di vecchie lire che verranno elargiti per dieci mesi, cioè sino alla fine del 2008.
I provvedimenti firmati dal sindaco, dal responsabile U.O.C. Programmazione e Risorse Gerardo La Mura e dal responsabile U.O.C Affari Generali Anna Palumbo sono già denominati i “decreti della discordia”.
Ad esprimersi nel merito anche il redigente del Comitato spontaneo salute pubblica, Antonio D’Ambrosio. “Abbiamo appreso degli importi e delle nomine attraverso la stampa. In città cresce lo stupore e l’indignazione per quanto deciso. Ho ricevuto decine di telefonate da parte di amici e conoscenti che mi hanno espresso la propria insoddisfazione in merito alla vicenda delle nomine”, ha esordito. Il Cossap da anni al fianco dei contribuenti evidenzia il fatto che a fronte di queste uscite è stata inasprita la pressione fiscale. “Il bilancio di previsione 2008 ha previsto un aumento delle tasse locali, Irpef, Tarsu, tariffe cimiteriali e sportive. Un aumento che avrebbe trovato giustificazione se il Comune in cambio avesse fornito servizi migliori e non certo per elargire denaro pubblico ad una decina di “esperti”, le cui figure già sono presenti nell’organico comunale”, ha continuato.
Il promotore del comitato sottolinea anche il fatto che quanto avvenuto non ha avuto, a suo dire, la trasparenza dovuta. “Dai proclami pronunciati durante la recente campagna elettorale ci saremmo aspettati dal sindaco una atteggiamento diverso. Ciò in quanto i componenti del suo staff sono pagati con denaro pubblico considerato che il Comune non è un’azienda privata. Palazzo di Città avrebbe dovuto consentire attraverso un bando pubblico la partecipazione di diversi candidati i quali avrebbero dovuto dimostrare il proprio excursus professionale e perché non è stato consultato l’ufficio Informagiovani? Un comportamento che forse avrebbe suscitato meno malcontento. La forma spesso è sostanza”, ha continuato.
D’Ambrosio promette di voler andare fino in fondo alla vicenda. “Mi farò promotore di una istanza con cui chiederò chiarimenti in merito a quanto avvenuto. Vogliamo che la spesa pubblica sia controllata e ispirata a criteri di concreta utilità ed economicità”, ha concluso. Intanto, si è appreso che l’avvocato Pasqualina Recussi, sebbene nominata, non avrebbe accettato l’incarico.