Riceviamo da Gianluigi Esposito, componente il direttivo Pd angrese:
"Il problema dell’etica politica finalmente interessa anche ad AN e ad Azione Giovani.
Finora chi lo sollevava era bollato come nemico del bene comune, anche quando denunciava l’aumento delle tasse per consentire a Mazzola di mettere in campo una vera e propria compravendita a suon di incarichi e consulenze. Ora, invece, ci si rende conto che gli inciuci in politica hanno un costo elevato.
Colgo, tuttavia, la cosa con animo positivo e non per fare bassa speculazione, perché credo che da destra a sinistra bisogna avere il coraggio di rimettere etica e “pensiero forte” al centro dell’azione politica. Ecco perché credo che Antonio Squillante debba rassegnare le proprie dimissioni (da assessore, ndr.) e chiedere l’azzeramento di tutti i consulenti, solo così si potrà riprendere un discorso serio.
D’altronde fu il consigliere D’Antuono a sollevare il problema dell’assenza di un vero dibattito all’interno della maggioranza e quando fu abbandonato da questa, con coerenza, l’assessore di riferimento e il Presidente di ANGROECOSERVIZI si dimisero.
Il Sindaco ha voluto e cercato uno scontro con la sua maggioranza per sostenere le ragioni di qualche consigliere pseudo-comunista, però, francamente, c’è qualcosa che non torna.
Il primo cittadino ha tentato di esternalizzare il servizio per la riscossione dei tributi, affidandolo ad un privato, la sua proposta andava nella direzione di espropriare il consiglio comunale del proprio ruolo di indirizzo e controllo.
Come è possibile che Mazzola rompa con la sua maggioranza su di un provvedimento che, per di più, non giova ai cittadini? Cosa c’è sotto?
AN deve subito fare chiarezza e questa passa attraverso le dimissioni dell’ex vicesindaco, la richiesta di azzeramento di una giunta non autosufficiente e il ridimensionamento del numero di consulenti, se vuole essere credibile.
Mazzola si sta contentando di fare l’ostaggio di qualche consigliere di sinistra che continua a sbandierare una storia politica di tutto rispetto, una storia che, invece, troverebbe facilmente posto in un bel libro scritto nel 1863 da Francesco Mastriani: “I VERMI”.