Anziché risolvere i problemi veri di Angri, il commissario prefettizio pensa alla toponomastica Intitolate 30 nuove strade. I numerosi caduti angresi sul lavoro dimenticati.
In un anno di amministrazione straordinaria, Bruno Pezzuto ha evitato accuratamente di toccare i problemi reali della città di Angri, dedicandosi a quelli più lievi e futili che non richiedono alcun impegno (e responsabilità) e che attengono invece alla funzione politica e rappresentativa dell’Ente svolta, in regime ordinario, dal Sindaco e dal Consiglio Comunale.
Bruno Pezzuto
L’ultimo esempio, in ordine di tempo, è l’aggiornamento della toponomastica stradale, varato dalla Commissione Comunale presieduta dal Commissario e la conseguente intitolazione di 30 nuove strade.
Ci sarà Via Commercio, Via Artigianato e via Delle Industrie, Via Preside Romualdo Santalucia e Don Carlo La Mura, Via Aniello Califano, via Alcide De Gasperi, via Giorgio Perlasca, via Roberto Wenner, via Giovanni Falcone, via Paolo Borsellino, Via Dino Gassani, Via Suore Battistine, via Aldo Moro, via Robert Baden Powell e così via. Via Caiazzo diventerà via Cajazzo, con la j anziché con la i, ed anche via Concilio cambierà in via Concilij.
Non vogliamo sminuire il lavoro della Commissione ma non possiamo non rimarcare nelle nuove intitolazioni l’assenza a qualsiasi riferimento ai numerosi caduti sul lavoro angresi, cittadini che invece dovrebbero essere ricordati ogni giorno per la vita che hanno offerto alla comunità. Riteniamo che quanto meno l’argomento avrebbe dovuto essere discusso nel nuovo consiglio comunale, unico organo rappresentativo dei cittadini e luogo naturale deputato a raccogliere le proposte delle nuove intitolazioni.
Al Commissario Straordinario che ha perso molto del suo tempo appresso alla censura dei nostri siti, all’abolizione di ogni forma di trasparenza, che non ha cambiato nulla dell’organizzazione comunale, che non ha risolto il problema di un bilancio comunale non veritiero, che non ha risolto nemmeno in parte il problema del traffico, che si è attardato invece a discutere della destinazione del castello Doria e infine che si è messo a intitolare le nuove strade, suggeriamo di trascorrere questi ultimi giorni di soggiorno “caro e dorato”, a spese dei cittadini di Angri, senza fare più nulla.
Ormai il suo tempo, caro Commissario, è scaduto, se ne faccia una ragione. Ha perso un’occasione per rimanere nella storia di Angri ma l’ha sprecata. Tra qualche mese nessuno si ricorderà più di Lei.