Non sembra placarsi la vicenda relativa al pagamento dei canoni idrici.
Con un recente manifesto firmato congiuntamente dal sindaco Gianpaolo Mazzola e dal vicesindaco Antonio Squillante l’amministrazione ha evidenziato la necessità di incassare i pagamenti degli anni passati sino al subentro della Gori spa avvenuto nel 2004. L’importo stimato è pari a diciannove milioni di euro.
Ad intervenire nel merito è nuovamente il Comitato spontaneo salute pubblica che da diversi anni sta affrontando la questione.
Antonio D'Ambrosio
La Giunta con un atto ha deliberato il pagamento dei canoni assumendo come riferimento 18,25 metri cubi a persona, salvo successivo conguaglio se dovuto. Migliaia di richieste di pagamento relative al 2002 già sarebbero state recapitate presso il domicilio degli utenti.
Con una nota regolarmente protocollata il Cossap retto da Antonio D’Ambrosio ha sollevato alcuni interrogativi in relazione a quanto deciso dall’amministrazione. Innanzitutto una mano tesa all’amministrazione, “il comitato reitera la disponibilità a collaborare alla soluzione dei canoni idrici in modo risolutivo e bonario non solo a livello consultivo” ma anche in relazione alla necessità di pagare quanto dovuto qualora “supportato da elementi giuridici, sentenze e leggi inoppugnabili e chiarificanti così come statuiscono i codici vigenti”.
Inoltre, il comitato di via Santa Chiara avanza una perplessità in merito all’importo indicato dall’amministrazione che ammonterebbe a circa quaranta miliardi di vecchie lire. Da alcuni conteggi effettuati il Comitato ha riscontrato una differenza di almeno sei milioni e mezzo di euro in meno. “Dal 1998 al maggio 2004 (subentro della Gori) il totale generale dei residui attivi sarebbe di dodici milioni cinquentotrentasettemila seicento novanta euro, a cui bisognerebbe ancora sottrarre i versamenti di quei cittadini che hanno regolarmente pagato i canoni idrici dal 1998 al 2001.
Inoltre per gli anni precedenti al 1998 i canoni potrebbero essere tutti inesigibili”. Infine, D’Ambrosio pone una domanda in merito alla necessità di capire quale parametro di riferimento giuridico il Comune adotterà per quantificare l’eventuale conguaglio se dovuto a saldo dei 18.25 mc a persona. Il Comitato chiede “di essere messo a conoscenza prima della scadenza del pagamento con quale parametro di applicazione sarà disposto il conguaglio per evitare che possa essere a scatola chiusa” e chiede di conoscere la “chiarificazione legittimante degli atti amministrativi che ne consentiranno il metodo di richiesta”. In sostanza, il Cossap chiede di conoscere quale sarà l’elemento giuridicamente valido che il Comune adotterà per quantificare l’importo dell’eventuale conguaglio. La querelle in corso non sembra quindi essere giunta al capolinea.
..."Dal 1998 al maggio 2004 (subentro della Gori) il totale generale dei residui attivi sarebbe di dodici milioni cinquentotrentasettemila seicento novanta euro, a cui bisognerebbe ancora sottrarre i versamenti di quei cittadini che hanno regolarmente pagato i canoni idrici dal 1998 al 2001"...
Mi chiedo quei cittadini sono allora (a dirla del Berlusca) dei co...ni
i furbi l'hanno ancora una volta fatta franca.
Perdonate è questa dunque giustizia del cazzo?