E’ molto amareggiato per il trattamento ricevuto dalla ANFFAS Domenico Mauro, un cinquantaquattrenne che dal 1984 a causa della distrofia muscolare è costretto a vivere su una sedie a rotelle. Mauro è molto conosciuto in città, in particolare a piazza Trivio dove tutti i giorni si reca, sulla sua sedia a rotelle motorizzata, per trascorrere qualche ora in compagnia di amici e conoscenti.
La malattia gli ha cambiato la vita e le sue prospettive. Un destino difficile che però non ha spento la sua gioia di vivere e la voglia di farsi rispettare come cittadino e come utente del servizio sanitario nazionale. Mauro è in cura da lungo tempo e necessita tutti i giorni di fisioterapie intensive per garantirgli sollievo e miglioramento alla propria condizione.
La distrofia muscolare è una malattia definita degenerativa determinata geneticamente e che causa atrofia progressiva della muscolatura scheletrica. Domenico Mauro ha evidenziato alcuni aspetti che recentemente gli hanno arrecato profondo dispiacere e amarezza. “Mi sono sentito trattato come una sigaretta da parte dell’ANFAS di Salerno. Mi hanno depennato dalle loro liste, nonostante sia entrato in possesso della nuova impegnativa dell’ASL SA1. Conseguentemente non potrò più essere seguito da un fisioterapista che per otto anni mi ha tenuto in cura, Franco Cibelli. Per chi come me è sulla sedia a rotelle non è facile trovare un altro professionista in grado di garantire lo tesso servizio, la stessa capacità di ascolto e la stessa disponibilità. La nostra condizione ci porta a da vere bisogno di fisioterapisti che ci conoscono”, ha esordito.
Ha poi ancora dichiarato : “Ho più volte chiesto chiarimenti sia al presidente dell’ANFFAS Salvatore Parisi che al direttore Angelo Cerracchio in merito alla mia posizione. Non ho avuto quella attenzione che dopo tanti anni mi sarei aspettato. Del resto se questi centri convenzionati esistono è grazie al denaro che il servizio sanitario eroga per curare noi malati. Quindi avrei gradito maggiore rispetto per la mia condizione di cittadino e di disabile. Invece hanno affrontato la vicenda solo da un punto di vista burocratico, affermando che il costo era diventato eccessivo per garantire gli spostamenti da Salerno ad Angri del fisioterapista Cibelli ”. A causa di questa situazione Mauro non ha potuto usufruire delle cure per circa un mese sino. “Per circa un mese non ho fatto terapie, ma data la mia condizione non ne posso fare a meno. Da fine gennaio, ed a seguito della nuova impegnativa sono in cura presso un’altra struttura convenzionata l’AIAS di Angri”, ha continuato.
Infine la necessità di un incontro chiarificatore con i dirigenti dell’ANFAS. “Spero di poter avere presto un incontro con i dirigenti dell’ANFAS ed esprimere di persona la mia amarezza per li trattamento che mi hanno riservato”, ha concluso.