L’opinione pubblica angrese chiede che ad Agostino Alfano non sia fatto niente Il caso dell’invalido che in un manifesto pubblico ha lanciato accuse gravissime verso politici e forze dell’ordine ed ora rischia una raffica di querele.
“Affiggere un manifesto dal contenuto così grave è il sintomo di una disperazione arrivata ormai alla fase finale” . “E’ stato un gesto non condivisibile, sbagliato, ma che la dice lunga sulle conseguenze causate da uno stato di frustrazione e di impotenza rispetto al desiderio di giustizia attesa per anni e che si ritiene calpestata”. Ancora: "le persone chiamate in causa non si accaniscano ora contro una persona emotivamente provata e socialmente debole”.
L’opinione pubblica angrese si schiera dalla parte di Agostino Alfano. L’invalido di 59 anni, residente in Via De Goti, è balzato ieri improvvisamente e prepotentemente alla ribalta per le sue durissime accuse contenute in un pubblico manifesto.
I fatti richiamati nello scritto potrebbero ai più apparire insignificanti (rumori ritenuti assordanti provenienti da una vicina palestra) ma la “forza delle accuse” espresse così violentemente pone mille altre considerazioni. Tra queste, i rapporti ormai “incrinati” e la fiducia perduta tra il cittadino e le Istituzioni, la giustizia negata, la sensazione di essere “terribilmente soli” e abbandonati da tutti.
Considerazioni che certamente non giustificano il gesto ma che, forse, possono darne una spiegazione.
Sapendo di interpretare una sensazione diffusa tra la cittadinanza, ci permettiamo di chiedere alle persone chiamate in causa di non procedere legalmente nei confronti di Agostino Alfano. Al contrario, oggi potrebbe essere l’occasione, finalmente, per “risolvere il problema” che tanto assilla l’esistenza di due anziani coniugi angresi.