A quattro giorni dalla chiusura ufficiale delle liste irrompe sulla scena politica Marcello Ferrara. Dovrebbe essere il sesto candidato a sindaco. Il funzionario dell’Arpac, allevato all’ombra dello Scudocrociato, dopo un periodo di silenzio entrerebbe a gamba tesa nell’agone elettorale. Dovrebbe essere supportato da tre liste civiche: Uniti per la nostra terra, Aria Pulita (già presenti nel 2007) e la nuova di zecca Battiti per Angri.
L’aggregazione di Ferrara si colloca al centro dello scacchiere politico. Il già presidente del consiglio comunale ha sembrato avere le idee chiare: “Ho deciso di partecipare in prima persona a questa tornata. Dopo anni di militanza politica, di vita di partito e di esperienza consiliare ritengo sia ormai maturo il tempo per una assunzione maggiore di responsabilità. Ho adottato una strategia elettorale non gridata ai quattro venti avendo avuto un atteggiamento più sobrio e forse anche più distaccato del solito. Penso, però, che gli elettori capiranno”. Il leader cittadino dell’Udeur, ha deciso di correre senza il simbolo del partito: una scelta che pare stia avendo seguito in queste elezioni. Ha chiarito la sua decisione: “Resto un iscritto ed un militante dell’Udeur, però ho voluto dare la possibilità ai sessanta candidati che staranno con me di poter agire in maniera più libera e senza condizionamenti. Lo stesso discorso vale anche per le regionali. Nessuno dei miei dovrà sentire l’obbligo di votare per questo, oppure per quel candidato. Mani libere e scelta elettorali in perfetta autonomia, pur continuando ad avere ottimi rapporti con i massimi referenti del movimento”.
”. In un primo momento, vista anche l’alleanza alla Provincia, il Campanile avrebbe potuto correre con il PdL: una scelta di coerenza. I ritardi decisionali, però, avrebbero spinto Ferrara ad andare da solo. “Ho atteso molto tempo prima di assumere questa decisione. L mia intenzione era di verificare i margini di accordo con il PdL. L’attesa è stata vana, visto l’evolversi della situazione. Ad oggi ancora non si sa chi correrà sotto quel simbolo. E’ per questo, quindi, che ho rotto gli indugi decidendo di presentarmi con tre liste civiche”.
Questa scelta potrebbe tornare utile al mastelliano. Nell’ipotesi in cui non dovesse raggiungere il turno di ballottaggio, potrebbe far valere i propri voti risultando determinante per la vittoria. Una utilità marginale relativa di grande valenza. Intanto, indiscrezioni vorrebbero che molte liste starebbero trovando elevate difficoltà nella raccolta delle firme necessarie. La presentazione presso l’ufficio elettorale del Comune entro i termini previsti è un passaggio amministrativo da cui non si può prescindere.