Non c’ è stata alcuna malafede nel non pagare la tassa di affissione del manifesto fatto affiggere dal primo cittadino venerdì scorso. In un comunicato stampa del Comune Gianpaolo Mazzola chiarisce che “il disguido è stato frutto di un malinteso tra i collaboratori dello staff che, in primis, se ne assumono la responsabilità, sottolineando in tal senso la buona fede in cui si è agito.”
Mazzola, nel comunicato, ha anche colto l’occasione per porre l’attenzione su un metodo di affissione più disciplinato, rispettoso degli spazi dovuti, al fine di ottenere un maggior ordine e rispetto dell’arredo urbano ed estirpare definitivamente il fenomeno dell'affissione selvaggia.
Si chiude, quindi, una vicenda che alcuni organi di stampa, tra cui angri.info, avevano posto all’attenzione dell’opinione pubblica angrese nei giorni scorsi.
I manifesti non riportavano lo stemma o il logo del Comune e quindi non rientravano tra quelli istituzionali dell’Ente.
Essendo una “comunicazione privata” era soggetta, come tutte le altre, al pagamento della tassa di affissione.