Nuova tegola su Palazzo Doria. Continuerebbe a tenere banco il duello tra i consumatori e Palazzo di Città. Il Comune di Angri è stato condannato dalla magistratura di Nocera Inferiore relativamente alla sanzione erogata a carico di un cittadino F.A. che si era visto recapitare presso il proprio domicilio una multa di 147 euro e la decurtazione di sei punti della patente per violazione del semaforo rosso.
Il cittadino, difeso dall’avvocato Eliodoro Alfano, ha ottenuto giustizia dal Giudice di Pace Davide Palladino che con sentenza n. 1538/07 ha annullato la sanzione e condannato il Comune alle spese del caso pari a 150 euro per diritti, 50 euro per onorario e 12.50 euro per spese varie. Sarebbero migliaia le multe elevate a danno degli automobilisti e altrettanti i ricorsi presso la magistratura.
Sotto accusa sarebbe finito il sistema Photo-Red 17/A installato sui semafori presso alcuni incroci. La strada maggiormente controllata, perché a più alto rischio, risulterebbe essere la SS 18 arteria di lunga percorrenza ed attraversata quotidianamente da migliaia di veicoli. I semafori sono presenti anche all’incrocio tra via Papa Giovanni XXIII e via Semetelle, tra quest’ultima e via Fontana. Un altro semaforo è posto al termine del cavalcavia che collega via Fontana alla SS 18. Il sistema avrebbe incastrato numerosi automobilisti.
Il Comune attraverso la semaforizzazione di alcuni incroci, oltre a regolare il traffico veicolare, avrebbe inteso anche incassare liquidità. La società che ha provveduto ad installare gli impianti semaforici è la T.E.C. Service srl con sede in Francavilla Fontana, vicino Brindisi. Sotto accusa il software utilizzato per fotografare i presunti automobilisti indisciplinati. Da tempo anche il Cossap aveva evidenziato delle anomalie nel sistema del funzionamento dei semafori, ma le osservazioni del comitato retto da Antonio D’Ambrosio sarebbero rimaste inascoltate.
Da qui i ricorsi e le sentenze sfavorevoli al Comune. La sentenza del giudice Palladino potrebbe rappresentare un precedente tale da inficiare la validità di tutte le sanzioni erogate con conseguente ammanco di flussi di entrata nelle esangui casse comunali. La decisione assunta potrebbe aprire una pista utile anche per gli altri giudici. Si legge nella sentenza che “il semaforo rosso non può sostituirsi alla contestazione immediata dei vigili per l’attraversamento di un incrocio con un semaforo indicante la luce rossa” e che neppure “il codice della strada art. 146 comma 3 autorizza la sostituzione del vigile con l’apparecchio Photo-Red la cui presenza elimina gli equivoci della rilevazione fotografica così come sancito dalla sentenza della Corte di Cassazione n. 84/65 del 11 aprile 2006”. L’aspetto più significativo delle sentenza risiede nel fatto che il sistema fotografico sarebbe mancante della obbligatoria taratura. E’ scritto, infatti, che “tale apparecchio Photo Red 17/A è mancante della taratura la quale è certificata per legge dai centri S.I.T. con sistema UNI 30012. E’ bene il Comune di Angri non ha fornito nessuna documentazione relativa alla taratura del sistema Photo Red 17/A”. Da qui la condanna del Comune e l’accoglimento del ricorso.