Facendo un pò di confusione tra il ruolo istituzionale di sindaco di Angri e quello politico di appartenente al partito della libertà, Gianpaolo Mazzola ha indetto per domani 9 aprile, alle ore 10,30 presso la Casa del Cittadino, una conferenza stampa del Pdl per “delineare le linee programmatiche della costituente del partito. All’incontro saranno presenti – recita il comunicato del sindaco – i referenti locali responsabili che parteciperanno alla costituente del nuovo partito di centrodestra.”
consiglieri comunali del centrodestra
E così, a quattro giorni dalle elezioni, nasce ad Angri la costituente del Pdl, un organismo che è ancora in itinere a livello nazionale, regionale e finanche provinciale.
Che cosa avrà spinto Gianpaolo Mazzola a convocare la stampa a soli quattro giorni dal voto? La prima ipotesi è che si tratti solamente di un’iniziativa elettorale e propagandistica, una specie di sfilata degli esponenti del Pdl locale per rimarcare il loro impegno in questa campagna. Un’iniziativa, cioè, che non ha alcun significato a livello amministrativo.
L’altra ipotesi che circola in città, invece, è che dopo il passaggio di Danilo Avagnano nella coalizione del sindaco e dopo il suo invito pubblico a votare per il Pdl, siano cresciuti i malumori In Alleanza Nazionale e tra i consiglieri comunali che hanno sostenuto il sindaco nella battaglia elettorale che lo ha portato alla vittoria. Avagnano ha dichiarato che aderirà al gruppo consiliare e probabilmente altri consiglieri comunali si apprestano a farlo dopo le elezioni. Si parla dell’intero gruppo dell’Udeur ma anche del transfuga Francesco D’Antuono. Potrà essere contento il sindaco ma certamente non lo sono, tra gli altri, i consiglieri del partito di Fini che vedono sminuire la loro importanza politica e i consiglieri Giovanni Padovano e Bonaventura Manzo che vedrebbero sminuire la loro importanza “personale”.
La mossa di fare subito la Costituente del Pdl potrebbe servire a rivitalizzare l’impegno di Alleanza Nazionale (un po’ scarso fino ad ora) e a bloccare, prima e dopo il voto, ogni ulteriore manovra di allargamento della coalizione.