ELEZIONI PER IL SINDACO : IN CAMPO IL "PARTITO DEI COSTRUTTORI" Grazie alla legge regionale il prossimo consiglio potrà cambiare la destinazione d'uso delle aree
Politica ed imprenditoria : mai binomio è stato più appropriato. Infatti, le prossime elezioni amministrative di primavera potrebbero essere condizionate dalla recente legge regionale del “Piano-Casa” con cui si consente l’edificazione di abitazioni in aree degradate e dismesse, anche in deroga ai piani regolatori esistenti. A scalpitare in città quello che viene definito “il partito dei costruttori”, caratterizzato dalla trasversalità politica e sempre pronto a far pesare voti e preferenze. Una presenza di peso, insomma, che potrebbe avere un ruolo determinante per il risultato elettorale. Da qui anche la ricerca di candidati vicini alle proprie posizioni. Manovre e tatticismi che, sebbene sotto traccia, potrebbero portare a scelte precise.
Grazie alla recente legge regionale le zone attualmente destinate ad altre funzioni, a seguito di un semplice parere favorevole del nuovo consiglio comunale, potrebbero garantire un cambio di destinazione d’uso a vocazione residenziale.
In sostanza all’orizzonte potrebbe esserci una nuova massiccia edificazione. In particolare sarebbe in gioco il futuro dell’area ex MCM, da più di un decennio di priorità del gruppo conserviero AR.
I 64 mila metri quadri posti al centro della città potrebbero così garantire un utile ritorno economico per un investimento compiuto dalla nota azienda conserviera negli anni novanta. Una riconversione attesa da almeno due lustri ma mai realizzata. Ora, grazie al provvedimento regionale, la strada sembra essere decisamente in discesa.
Alla finestra anche altri proprietari che avrebbero ottenuto la possibilità beneficiare del piano-casa della Regione. Migliaia di metri quadri pronti ad ospitare nuove case e palazzine. La legge prevede, infatti, la riqualificazione delle aree urbane degradate anche “al fine della risoluzione del disagio abitativo, attraverso l’individuazione di ambiti da parte dei Comuni destinati, anche in variante agli strumenti urbanistici vigenti, con aumento della volumetria esistente entro il limite del 50% per interventi di demolizione, ricostruzione e ristrutturazione urbanistica degli immobili esistenti con vincolo per la Regione di inserimento, nella programmazione, di fondi per l’edilizia economica e popolare”. Mani libere quindi per i proprietari dei suoli e per le imprese edili pronte a giocare un ruolo da protagoniste. Ad attendere sviluppi concreti anche professionisti, tecnici e maestranze. Insomma, potrebbe trattarsi della più grande colata di cemento dal dopo terremoto ad oggi. Una situazione che però potrebbe causare anche una caduta dei prezzi delle case se si verificherà uno squilibrio tra offerta e domanda. In ogni caso nel merito della questione dovrà esprimersi il prossimo consiglio comunale.