PARTITO DEMOCRATICO : QUALE E’ LA NOVITA’ ?? Inizia il dibattito sul PD. L'opinione di Pippo Della Corte. Per partecipare inviare una mail a info@angri.info
In Italia sta per nascere un altro partito. Si chiamerà (o meglio si chiama) Partito Democratico. Esso si colloca nel versante del centrosinistra dello scacchiere politico. Non manca molto al primo vagito, considerato che la data ufficiale del parto è prevista per il prossimo 14 ottobre. Molti, perché sono veramente tanti, attendono con ansia di applaudire per poi appendere fuori la porta di casa il nuovo fiocco.
A proposito di che colore sarà (rosso, bianco, verde, rosa, arancione)? In sostanza, sebbene molti lo dicano a denti stretti, il PD rappresenta l’evoluzione dell’Unione ovvero una coalizione politica stretta attorno all’asse Democratici di Sinistra - La Margherita più alcuni partiti minori : i famosi cespugli. Il PD, cioè la fusione di due grossi partiti uno di sinistra l’altro di centro, nasce con l’intento di semplificare il confuso quadro politico nazionale. Intento che dovrà poi trovare concretezza nella prova dei fatti.
La nascita del PD rischia però di tramutarsi in un esperimento di laboratorio calato dall’alto e voluto dalle segreterie politiche dei partiti per dare corpo ad una forza capace di crescere numericamente nei consensi. Né più, né meno che una fusione d’apparati in cui a giocare un ruolo saranno i soliti noti. Insomma, pare che tutto già sia stato preconfezionato dalle “teste d’uovo” romane. Tant’è che larga parte degli attivisti di Ds e Margherita (ma più dei Ds) pare abbiano preferito altri lidi. In sostanza, secondo gli ideatori, il PD dovrebbe raggiungere circa il 25% dei consensi. Più o meno le percentuali migliori di Ds e Margherita messe assieme.
Insomma, si vorrebbe dare vita nel centrosinistra ad un partito capace di poter giocare ad armi pari con il partito di maggioranza della colazione avversaria : Forza Italia. Un’ aspirazione legittima che dovrà poi essere suffragata dai consensi reali al momento delle elezioni. Anche la leadership nazionale del PD sembra già essere stata predeterminata, nonostante le tanto sventolate e attese primarie con cui si dovrebbe soltanto incoronare il nuovo capo. Si tratta, cioè, dell’attuale sindaco di Roma, già vicepresidente del Consiglio, già segretario dei DS, già direttore dell’Unità, Walter Veltroni. A dire degli organizzatori dovrebbero partecipare al voto delle primarie circa un milione di persone, a partire dai comuni. Sono migliaia i candidati che una volta eletti dovranno a loro volta eleggere altri e così di seguito sino alla fine. Una specie di domino al contrario.
Le primarie, sono cioè delle elezioni tese a designare a partire dal livello locale i successivi elettori (definiti delegati), per poi arrivare alla designazione finale del leader. Il meccanismo è di tipo anglosassone e da centinaia di anni viene applicato con successo negli USA. Cioè, è un modello importato e non figlio della nostra tradizione. Con tutti i nessi e connessi. In Italia può rappresentare un momento di partecipazione aggiuntiva a quello elettorale, anche se poi le scelte vere (come nel caso specifico) vengono operate dalle segreterie politiche centrali. E’ meglio che tutti lo sappiano. Anche ad Angri si avranno le primarie. Sono diversi i candidati. Sarà simpatico vedere chi “peserà” di più nell’ambito del centrosinistra cittadino e quali sviluppi le primarie comporteranno. Saranno chiamati ad esprimere la propria preferenza gli elettori del centrosinistra ed i suoi simpatizzanti. Pare che qualcuno già abbia appeso il fiocco dietro la porta. Ma nessuno sa ancora di colore esso sarà. Bianco, rosso, verde, arancione? Boh!!! Vedremo…