Il commissariamento di Palazzo Doria è la logica conseguenza di una situazione difficile ed atipica, che ha visto un’Amministrazione claudicante e ballerina -per i continui cambi di assessori e collocazione politica dei suoi consiglieri e accoliti- in carica pur vivendo alla giornata per quasi tre anni, che aveva ereditato da quella precedente un pesante fardello di debiti ed il cattivo funzionamento della macchina gestionale ed amministrativa. Un’Amministrazione opaca, senza alcuna capacità, competenze e volontà di cambiare lo stato delle cose.
Pasquale Marrazzo
Sarà ricordata a lungo nella storia di Angri, e non certo per meriti, ma per aver trasformato per lunghi mesi la città in un ricettacolo di rifiuti, aver negato un pasto caldo ai bambini della mensa, aver forzato la mano su tasse e gabelle senza assicurare un adeguato servizio.
Diciannove assessori in poco meno di tre anni ed un continuo valzer di nomine di capisettori poi dimissionari, sono stati la spia di un malessere sfociato nel forte senso di responsabilità di undici consiglieri che, messa da parte l’appartenenza politica ed i discorsi di mera opportunità, si sono ritrovati concordi nel mettere fine ad un’agonia che la città non meritava.
Ora per Angri deve aprirsi un discorso nuovo, e la partecipazione più attenta e vigile di comitati civici ed associazioni deve costituire la base di partenza per trasformare la sacrosanta protesta in impegno ed abnegazione per dare un futuro migliore ai figli di questa ridente cittadina, per anni uno dei fiori all’occhiello dell’intero Agro nocerino-sarnese.
Sin d’ora, infine, consiglio ai cittadini ed elettori angresi di aprire bene gli occhi e valutare con grande senso di responsabilità a chi affidare la propria fiducia per rappresentarli a Palazzo Doria, per evitare di incappare nuovamente nella situazione in cui la città è stata suo malgrado coinvolta.