Scaduto il termine, alle ore 12,00 di sabato 28 aprile, per la presentazione delle candidature a Sindaco e delle liste apparentate, il destino della campagna elettorale sembra già segnato dallo scontro tra due corazzate, quella di Pasquale Mauri, area di centrosinistra, e quella di Gianpaolo Mazzola, di centrodestra, mentre i principali partiti di centrosinistra che hanno governato Angri, La Margherita e i D.S., corrono concretamente il rischio di essere tagliati fuori dalla nuova corsa a palazzo Doria.
Quello che salta innanzitutto agli occhi, infatti, è il problematico, confuso e contraddittorio modo con cui La Margherita e i D.S. sono arrivati alla competizione elettorale; modalità che si è chiusa con un vero e proprio paradosso politico: la candidatura a sindaco addirittura di Giovanni Padovano. Il noto commercialista, infatti, per ben tre legislature, le due di Umberto Postiglione (1995 - 2004) e l'ultima, breve, di Giuseppe La Mura (2004-2006), ha prodotto un'opposizione ferrea alle amministrazioni sostenute appunto da La Margherita e dai D.S., e per ben due volte ha partecipato, dimettendosi da consigliere, alla defenestrazione del sindaco in carica, di Postiglione nel 1998 e di La Mura a Febbraio 2007.
A questo finale, decisamente impensabile qualche mese fa, si è arrivati dopo che il Fiorellino e la Quercia si sono letteralmente insabbiati nelle contrapposte candidature del medico Rosario Capone, per La Margherita, e dell'avvocato Francesco Buonaventura, per i D.S., una volta che si era buttata via, con supponenza e diffidenza, anche la scialuppa di salvataggio lanciata dal leader dell'Udeur Pasquale Mauri.
Il presidente di Agroinvest, infatti, a fronte del grave impasse in cui si trovava il Centrosinistra per la difficoltà di trovare una candidatura unitaria, a metà Aprile ha manifestato la propria disponibilità a fare un passo indietro, a condizione che anche La Margherita facesse altrettanto e che il candidato a Sindaco fosse espressione della Sinistra, intendendo nei fatti dei D.S. e lasciando trapelare una propria preferenza per Luigi D'Antuono, vicesindaco diessino uscente. A tale disponibilità, La Margherita, i D.S. e tutti gli altri pezzi della Sinistra hanno sostanzialmente risposto no, ritenendola un mero bluff.
Conclusione: il Centrosinistra si presenta al confronto elettorale nuovamente diviso e con tre candidature contrapposte, Mauri, Padovano e Elio Barba (Rifondazione e Noi Liberi e Uguali), ma questa volta il risultato non è affatto scontato a suo favore. I tre candidati di centrosinistra si troveranno di fronte un Centrodestra decisamente più attrezzato ed agguerrito, con una candidatura, quella del commercialista ed imprenditore Gianpaolo Mazzola, che può trovare largo consenso in quel elettorato angrese che alle politiche regionali e nazionali degli ultimi anni ha sempre votato a maggioranza per la CDL, oltre che nel mondo professionale ed imprenditoriale.
A rischiare molto comunque sono soprattutto La Margherita e i D.S., riuniti in una lista unica, e dentro di essa ancor più rischia la neosegretaria diessina, la deluchiana Gina Fusco.