Pasquale Mauri (Udeur) lancia la proposta di primarie nel centrosinistra per la scelta del candidato sindaco. Una proposta destinata a scuotere il torpore in cui sono caduti i partiti angresi
Pasquale Mauri, presidente di Agroinvest ed esponente di rilievo dell’Udeur provinciale, scende in campo nel dibattito (fin’ora abbastanza “sotterraneo”)in corso nei partiti angresi, e lancia la proposta di effettuare le primarie per la scelta del nuovo sindaco di Angri.
Nel corso di diversi colloqui, l’esponente politico non ha nascosto la sua intenzione di chiedere ai partiti del centrosinistra (Sdi, Margherita, Ds, Verdi, Comunisti Italiani e Rifondazione Comunista) di arrivare alla scelta del primo cittadino così come è stato fatto per la scelta del capo della coalizione che ha vinto le elezioni politiche, cioè Prodi, e per la designazione di molti sindaci di piccole e grandi città.
“Perché calare dall’alto le decisioni – è stato il ragionamento di Mauri – quando c’è la possibilità di interpellare i cittadini angresi già orientati a votare per il centrosinistra? Sarebbe un’esperienza politica nuova ed entusiasmante che rafforzerebbe gli sforzi compiuti fino ad oggi per rimettere assieme le varie anime dello schieramento di centrosinistra.”
La proposta di Pasquale Mauri è destinata a scuotere il torpore in cui sono piombate le formazioni politiche all’indomani della defenestrazione del sindaco Giuseppe La Mura e dello scioglimento del Consiglio Comunale. Ogni partito o raggruppamento politico sta infatti aspettando, in questi giorni, la mossa dell’altro per fare i soliti calcoli di convenienza elettorale. Con il “rischio” di arrivare alle scelte definitive senza alcun confronto, gli uni contro gli altri armati, senza discussione sui programmi e accentuando i personalismi.
Con la conseguenza probabile di consegnare la scelta del candidato sindaco di Angri nelle mani di pochi “salernitani” – leggi segreterie provinciali- oppure di assistere ad una lotta senza quartiere tra schieramenti “personali”che nulla hanno di politico. Una proposta chiara, quella di Mauri, da precisare ed approfondire nei suoi aspetti organizzativi, ma che risulta essere coerente con l’ esigenza, sbandierata da più parti, di restituire la parola ai cittadini anche nella scelta dei suoi candidati.