REGOLAMENTO ASSOCIAZIONI, L'OPPOSIZIONE CHIEDE MODIFICHE I Gruppi Consiliari UDEUR e ANGRI CITTA’ NUOVA criticano in sei punti il regolamento approvato lunedì in consiglio comunale.
Pubblichiamo il contenuto di una lettera indirizzata al sindaco, ai consiglieri ed alle associazioni angresi da parte dei consiglieri di opposizione.
Al Sindaco Mazzola
Ai Consiglieri Comunali
Alle Associazioni di Angri
Il 7 luglio scorso, in consiglio comunale, la “maggioranza” retta dal sindaco Mazzola ha approvato un importante provvedimento per il mondo dell’associazionismo locale, ossia il regolamento per l’iscrizione in un albo delle associazioni e la regolamentazione dell’erogazione dei contributi e dei patrocini.
Noi consiglieri comunali dell’UDEUR e di Angri Citta Nuova, abbiamo cercato in più modi di far comprendere all’amministrazione le numerose lacune tecniche e giuridiche di questo regolamento.
Ma a nulla sono serviti i nostri sforzi di fronte alla sordità mostrata dalla maggioranza, che avrebbe anche potuto decidere di rinviare il punto in esame, avendo nel frattempo la possibilità di valutare con maggior calma le proposte di emendamento. Per tali ragioni abbiamo deciso di votare contro il regolamento così maldestramente predisposto. Quelle che riportiamo di seguito sono alcune di esse:
1. In merito alla classificazione delle associazioni nell’albo, abbiamo evidenziato la mancanza di una sezione dedicata a quelle associazioni che fanno della ricerca scientifica il loro scopo principale. A titolo esemplificativo, evidenziamo che una nota associazione che opera anche in ambito nazionale e regolarmente si prodiga per raccogliere fondi per la lotta alle leucemie da alcuni anni anche ad Angri, quale l’A.I.L. non può essere inserita nell’albo.
2. Quale requisito per l’iscrizione occorrerà aver stipulato il proprio atto costitutivo e statuto presso un notaio, non basterà averli sottoscritto e registrati all’Agenzia delle Entrate.
3. Nel regolamento licenziato non è prevista la partecipazione di queste associazioni agli organi consultivi istituiti dal Comune, né l’inserimento delle proprie manifestazioni e convegni, nel calendario delle manifestazioni redatto dal Comune, ove vi fosse. Riteniamo fondamentale ai fini partecipativi che le associazioni debbano essere informate di atti, di provvedimenti e delle specifiche iniziative di loro interesse.
4. Non si chiarisce mai quale sia l’organo, ufficio o dirigente competente per l’applicazione del regolamento stesso.
5. Non si è prevista la possibilità di accedere ai contributi solo da parte di quelle associazioni che svolgono la loro attività sul territorio in maniera ininterrotta da almeno 3 anni, e comprovata da mezzi idonei. L’inserimento di tale norma avrebbe, da un lato, dato il giusto riconoscimento a quelle associazioni che nel tempo hanno mostrato di avere un’attività continuativa e solida, dall’altro avrebbe impedito la possibilità di fenomeni degenerativi, quali ad esempio la nascita di associazioni frutto di puro clientelismo.
Questo fenomeno degenerativo andrà in danno alle altre associazioni, in quanto i fondi, sempre esigui messi a disposizione del Comune, saranno attribuiti a quelle associazioni legate al potente di turno.
6. Il contributo deve essere unico ed annuale, ed anziché stabilire un tetto massimo (ad esempio max 10.000,00 euro), si parla invece di un contributo generico pari al 50% del “deficit” dell’iniziativa dimostrato anche semplicemente con i preventivi di spesa.
7. Si prevedono contributi fissi a cadenza annuale sulla semplice attività istituzionale svolta dall’ente, con preferenza di quelle che in caso di cessazione dell’attività (o meglio scioglimento) hanno nel loro statuto la previsione di devolvere il loro patrimonio al Comune.
E le Onlus?
Che hanno l’obbligo, per legge, nel loro statuto la previsione di devolvere in caso di cessazione il loro patrimonio ad altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale.
I nostri interventi in Consiglio Comunale a nulla sono valsi per poter migliorare, questo regolamento.
Quello che chiediamo fin da subito che questo regolamento sia rivisto e modificato, prima che le discriminazioni in esso presenti si attuino a discapito delle tante associazioni che in maniera egregia e silenziosamente senza tanti proclami, svolgono la loro azione sociale e di volontariato.