Questa mattina il Comune di Angri ha partecipato alla riunione, convocata dal Prefetto Claudio Meoli presso la Prefettura di Salerno, per una ricognizione in merito alla dotazione degli stemmi araldici (stemma e gonfalone) utilizzati dai comuni della provincia di Salerno.
lo stemma del Comune attualmente in uso
L’incontro, a cui hanno preso parte anche le altre Amministrazioni comunali della provincia, è stato fortemente voluto dal Prefetto Meoli alla luce degli esiti emersi da un’indagine condotta dalla Prefettura stessa presso i 158 comuni della provincia di Salerno sugli stemmi araldici in loro dotazione. Dai controlli effettuati è emerso che ben 78 dei suddetti 158 comuni non posseggono stemmi araldici a norma di legge.
Anche il Comune di Angri rientra nel gruppo di Enti che devono regolarizzare sia il proprio stemma che il proprio gonfalone.
“Anche a causa del difficile reperimento di atti di remota dotazione – ha spiegato il Sindaco Gianpolo Mazzola – molto comuni della provincia di Salerno utilizzano stemmi araldici non conformi alla normativa. La stessa Provincia di Salerno ha un gonfalone non in regola. In pratica ci è stato spiegato che per regolarizzare la registrazione dello stemma e del gonfalone di un ente bisogna seguire una procedura ben precisa secondo la quale tutti gli emblemi araldici devono essere concessi con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del presidente del Consiglio dei Ministri, previa apposita istruttoria dell’Ufficio Onorificenze e Araldica Pubblica della stessa Presidenza del Consiglio.”
Accolti dal Prefetto di Salerno, i sindaci ed i delegati delle varie Amministrazioni comunali hanno ricevuto dettagliate informazioni sulle procedure da adottare per mettere in regola i propri stemmi araldici dalla dott.ssa Ilva Sapora e dal dott. Francesco Galetta, rispettivamente Direttore e referente dell’Ufficio Onorificenze e Araldica della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
“Quello del Comune di Angri rappresenta un caso atipico non solo perché nel nostro stemma figura la corona degli stemmi delle città e non dei comuni ma anche perché si è scoperto che esiste uno stemma ancora più vetusto che in passato rappresentava la nostra Angri. E’ molto simile a quello che è oggi in nostra dotazione ma sulla parte alta dello scudo vi è raffigurato anche il nostro patrono San Giovanni Battista che benedice con la mano destra mentre con la mano sinistra tiene la croce tipica del Battista. – ha aggiunto il primo cittadino di Angri – Tale stemma potrebbe essere il naturale progenitore del nostro attuale stemma che risale al 1892. Ora il nostro Ente dovrà attivarsi per mettere a norma sia il nostro stemma che il nostro gonfalone visto che, come ha sottolineato il Prefetto Meoli, rappresentano la carta di identità della nostra città. Nell’ambito delle stesse procedure dovremo però stabilire quale stemma vogliamo adottare, tra quello attualmente in nostro uso e quello ereditato dal passato e riemerso solo ora. Ovviamente, per giungere alla scelta più giusta e condivisa, coinvolgeremo l’intera cittadinanza visto che questi stemmi araldici rappresentano il simbolo dell’intera collettività di Angri.”