Questa mattina undici consiglieri comunali si sono recati a Palazzo Doria per decretare, con le proprie dimissioni, lo scioglimento del consiglio comunale.
La notizia del raggiungimento del quorum di firme necessario per azzerare l’Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Giuseppe La Mura si è diffusa nella tarda serata di domenica anche se era nell’aria da qualche giorno.
Giovanni Selvino (Udeur), uno dei consiglieri dimissionari
A permettere l’operazione “tutti a casa” sono stati i due consiglieri comunali Alfonso Conte e Onofrio Galasso che si sono aggregati ai “nove ribelli” Massimiliano Mazzola, Giovanni Selvino, Marcello Ferrara, Enzo Gallo, Gennaro Palumbo, Matteo Cirulli , Danilo Avagnano, Giovanni Padovano e Francesco D’Antuono.
Questi ultimi avevano esplicitato pubblicamente l’intenzione di “ritornare alle urne” vista la manifesta incapacità di risolvere i problemi della città da parte dell’intera Amministrazione Comunale ma mancavano, come si è detto, altri due consiglieri intenzionati a fare altrettanto. Cosa che si è resa possibile, appunto, nella serata di domenica.
Si chiude, quindi, in maniera traumatica, una consiliatura travagliata fin dall’inizio. Il sindaco Giuseppe La Mura lascia una montagna di debiti (ereditati in buona parte dalle passate amministrazioni), partiti politici dilaniati al loro interno, una città in crisi dal punto di vista dei servizi ma anche sfiduciata nel morale.