Antonio D’Ambrosio, referente del Comitato per i diritti dei cittadini di Angri, getta la spugna. La sua decisione di sciogliere il Comitato che è stato per anni alla ribalta della cronaca cittadina, amministrativa e politica, per le sue puntuali e sempre circostanziate denunce contro inefficienze e storture della pubblica amministrazione angrese, sempre fatte alla luce del sole, deve far riflettere sul clima che si vive oggi ad Angri. Un clima insopportabile che tende ad isolare, denigrare, “costringere alla resa” piuttosto che ad allargare la partecipazione dei cittadini.
Antonio D'Ambrosio
Pubblichiamo parti della lunga lettera di "commiato" di Antonio D’Ambrosio, protocollata al Comune di Angri e indirizzata al Sindaco, all’Assessore Antonio Squillante, ai consiglieri comunali e al Comandante della Stazione dei Carabinieri di Angri. Sarebbe quanto mai auspicabile che i politici della città prenderessero posizione su di un “abbandono” che, ripetiamo, deve far riflettere ognuno di noi.
“Il sottoscritto Antonio D’Ambrosio, redigente del Comitato COSSAP, con statuto sociale sottoscritto da n. 10 soci fondatori il 1 settembre 2005, con finalità determinate in 8 articoli, per la promozione di diritti civili, difesa civica, tutela del territorio, patrimonio, supporto ai disabili e categorie meno abbienti, apolitico e apartitico, ecc. a partire da oggi 9.8.2008 cessa la propria attività.
L’intento era di dare voce ai cittadini e ad ai loro problemi quotidiani, strettamente correlati ad adempimenti della pubblica amministrazione locale che tutela i loro diritti e doveri.
Tre anni di bilancio possono essere valutati in chiaro scuro, a volte abbiamo operato bene, a volte meno, non sta a me redigente giudicare noi stessi, comunque lo abbiamo sempre fatto nell’interesse della collettività e giammai nell’interesse diretto di chicchessia o di parte politica. Il fine era di agevolare la burocrazia che talune volte rallenta i processi decisionali, attraverso il contatto di un singolo catalizzatore come il Comitato, che si proponeva di volta in volta con l’Ente, per addivinire ad un comune risultato: risolvere i problemi della città.
Sono stati anni di affannone richieste inoltrate presso il Comune di Angri, attraverso una legge (241/90 e legge 15/05) che consente al cittadino di visionare in legittima trasparenza quanto l’amministrazione in carica protempore decide a favore della collettività.
Purtroppo, ed è amaro constatarlo ben 98 (novantotto) istanze circa, dal Cossap (oltre le decine a titolo personali) non hanno mai, dico MAI, ricevuto alcuna risposta, eppure erano argomenti attinenti a disposizioni di Giunta o consiliari, a atti pubblici statuiti dall’Ente.
Un assordante e mortificante silenzio che neanche l’attuale amministrazione in carica, di cui mi riconosco politicamente in quanto elettore e sostenitore di centrodestra e grande elettore del sindaco Mazzola in carica, hanno avuto la sensibilità di rispondere o convocare al Comune per un incontro chiarificatore, che avevo richiesto decine di volte, con lettere epistolari firmate.
……
Con questa mia lettera, tutto ciò afferente il COMITATO COSSAP, da oggi è annullato.
I motivi sono da ricercarsi da una serie di episodi, che da vari mesi, hanno minato, nello scrivente la volontà di perseverare ed incalzare la politica nel dare risposte alla città, e farla uscire dal guscio di Palazzo Vecchio Macello di Piazza Crocifisso, attualmente sede comunale.
La mina esplosiva, poi esplosa, è culminata nell’episodio del 6-7 settembre 08, che mi ha costretto a recarmi presso autorità di legge preposte, alle quali va il mio plauso e ringraziamento per la gentilezza e cortesia offertami, onde fornire spiegazioni su un fatto inqualificabile, vergognoso, falso, deplorevole e totalmente inventato, ma trascritto su carte, che ha coinvolto la mia persona ed il COSSAP, attraverso un excursus di giudizi e fatti, su personaggi pubblici, dipendenti comunali, consiglieri comunali, su atti ed inizative pubbliche, con farneticazioni che confusionavano la loro vita privata con quella pubblica, in un orrido di critiche, lontanissime dal mio vivere esistenziale.
Ebbene questa propalazione, questa vergognosa mistificazione della reatà, ed il calpestio della privacy di tutti i componentidella missiva era stata recapitata, a nome del Cossap con la mia firma grossolanamenteimitata, con l’indirizzo sbagliato e comunque facilmente riconducibile al sottoscritto, con ritagli di tagli ed incolla maldrestramente riuniti, ma con l’intento di colpire me.
Non voglio ancora esprimere commenti su questi volgari untori della vita cittadina che usano nome e firma di altri per delegittimare chi onestamente da una vita ha sempre fatto il suo dovere di cittadino, ma è doveroso per l’immagine e la tutela giuridica e morale dei componenti del Cossap, aver fatto queste mie precisazioni, e nel rinnovare la mia stima all’amministrazione, ed ai dipendenti comunali, ed a tutti coloro che si prodigano per gli altri, non accuso alcuno né esprimo alcun sospetto verso chi adopera questi modi per disgregare il tessuto sociale di questa martoriata cittadina, fidandomi ciecamente di chi è preposto per legge, affinchè scopra la verità su questi fatti.