- la vittoria del mio partito, l’Udeur che si attesta quale primo partito nella città di Angri per voti e per seggi al consiglio comunale
- la decisione dei Ds, Rifondazione Comunista, Verdi e Margherita di non accettare la mia proposta di primarie per scegliere insieme il sindaco di Angri
- la decisione di Elio Barba di schierarsi (a chiacchiere) a mio favore nel ballottaggio mentre i giovani e i vecchi di rifondazione comunista che pendevano dalle sue labbra improvvisamente diventavano “integralisti e puritani” della politica
- la decisione dei “compari (solo in senso politico) Gina Fusco e Giovanni Padovano che, nel classico gioco delle tre carte, al ballottaggio hanno fatto finta di litigare per cercare di rimanere a galla comunque fosse l’esito del ballottaggio stesso
- la scelta dei cosiddetti “uomini di sinistra” che hanno preferito consegnare la città di Angri ad Antonino Russo e alla sua corte di imprenditori
- La scelta di un elettorato che ha scambiato il suo voto con la promessa del cambiamento, con la promessa di vedere una grande squadra di calcio e una grande festa di S.Giovanni
Se io fossi Pasquale Mauri, dicevo, non ci penserei due volte a scegliere “anch’io” il cambiamento. Chi potrebbe mai darmi torto?