La Margherita non molla: “il candidato sindaco tocca a noi”. I democratici di sinistra non raccolgono l’invito di Pasquale Mauri. Nel centrodestra l’avvocato Massimo Postiglione non riconosce ancora la designazione di Giampaolo Mazzola.
A prescindere dagli incontri che si stanno succedendo in queste ore e che servono solo a creare alibi e motivazioni nella prossima campagna elettorale, le decisioni da parte dei partiti e dei vari personaggi politici sembrano già tutte prese. Il punto della situazione a dieci giorni dalla scadenza del termine per la presentazione delle liste.
L’incontro di lunedì sera nei locali della Costituente per l’Ulivo di via Murelle, semmai ce ne fosse stato bisogno, ha chiaramente dimostrato alcune cose. Tra Ds e Margherita c’è un patto di ferro per candidare un esponente di quest’ultimo partito, in continuità con quanto fatto negli ultimi vent’anni. Il partito della Quercia ha lasciato cadere nel vuoto la proposta di una riunificazione del centrosinistra guidato da un esponente diessino non tanto perché pensava ad un bluff di Mauri bensì per una scelta ponderata da parte della segretaria Gina Fusco. Le motivazioni sono molte ed attendono a considerazioni politiche quali l’equilibrio provinciale e la nascita del costituendo partito democratico, ma anche di carattere personale, vista la metodica, “staliniana” tendenza a far fuori dal partito tutti i dissidenti. Nel caso di vittoria dello schieramento alle elezioni la strada della segreteria del PD non potrebbe che toccare a lei.
La Margherita che punta più alla gestione pratica dell’attività amministrativa piuttosto che agli incarichi politici non ha mollato la presa e si appresta a sfornare il nome del candidato sindaco negli ultimi minuti utili, per non dare il tempo agli alleati di riflettere sulla bontà della designazione. Sarà ancora Rosario Capone o piuttosto assisteremo al grande rientro di Umberto Postiglione?
L’Udeur, nonostante l’appoggio di molte sigle politiche (Sdi, Italia dei Valori , radicali) dall’incerta consistenza elettorale, sconta la spaccatura creata da Marcello Ferrara che non accetta la candidatura di Pasquale Mauri. Enzo Gallo sembra essersi “appartato” mentre anche Rifondazione Comunista e Verdi paiono ripercorrere le stesse strade degli anni scorsi dai tristi esiti elettorali non riuscendo nemmeno a trovare un accordo con Elio Barba, esponente “storico” della sinistra angrese.
Nel centrodestra la candidatura di Giampaolo Mazzola pare abbastanza forte per sperare di arrivare al ballottaggio anche se le proteste dell’avvocato Massimo Postiglione per l’esclusione dalla candidatura a sindaco da parte della coalizione Forza Italia, Udc e Alleanza Nazionale non accennano a diminuire. Se il professionista rientrasse nei ranghi e ci fosse più coesione nella coalizione, ci sarebbe la seria possibilità di vedere il centrodestra in grado di conquistare Palazzo Doria.