Una folla commossa e partecipe ha reso nella Chiesa della Santissima Annunziata ad Angri l'ultimo saluto a don Bellino Di Lieto, per cinquantatré anni parroco della chiesa di Piazza Annunziata.
Avrebbe compiuto settantanove anni il prossimo 30 maggio don Bellino, da diversi mesi infermo, dopo aver speso una vita intera per la popolosa comunità che ha retto con grande trasporto ed unanimi consensi, come ha sottolineato nell'omelia il Vescovo della Diocesi di Nocera-Sarno, monsignor Gioacchino Illiano, che ha concelebrato le esequie.
Il parroco storico dell'Annunziata è spirato nella serata di sabato, e la notizia ha subito fatto il giro della città. Da domenica pomeriggio, la «sua» Chiesa allestita per la camera ardente è stata affollata da fedeli di tutta Angri e paesi vicini per l'estremo saluto ad una delle colonne religiose del comprensorio. Proprio sotto l'egida di don Bellino - come sottolineato anche dal Vescovo - hanno mosso i primi passi sacerdotali don Luigi La Mura, don Salvatore Fiocco e don Alessandro Cirillo, che non hanno voluto mancare alla concelebrazione, così come le Suore Battistine, con cui ha da sempre condiviso numerose iniziative parrocchiali e sociali.
La sua caparbietà fu determinante per la riapertura dell'Annunziata nel 1998, dopo i danni ingenti subiti dal terremoto del 23 novembre 1980. La colletta avviata consentì, passo dopo passo, la riparazione «a pezzi» della Chiesa, che a diciotto anni dal sisma poté riaprire i battenti in tutta la sua suggestione, dettata da affreschi rari, suppellettili e statue di grande valore storico e religioso, come la Madonnina che nel 1954 lacrimò, richiamando fedeli da ogni parte d'Italia.
E per far sì che gli stessi fedeli conoscessero anche i dieci secoli di storia della parrocchia da lui retta sin dal 1956, don Bellino nel 2000 diede alle stampe una pubblicazione, «Da San Benedetto alla Santissima Annunziata», con cui ha ripercorso eventi ed episodi di una comunità che oltre al rione dell'Annunziata si espande sino allo storico «Casale degli Ardinghi», dov è ubicata la Chiesa di San Benedetto, risalente al nono secolo. Le sue ultime parole risalgono alla primavera dell'anno scorso, quando cedette il titolo di parroco della Chiesa a don Marco Limodio, e si congedò dai suoi fedeli, sottolineando come «Ad Angri ho speso gli anni più belli del mio sacerdozio». La salma è stata trasportata al cimitero di Pagani, città che gli ha dato i natali.
Francesco Rossi