Cosa farà l’UdC? E’ questo l’interrogativo dal sapore retorico che da tempo circola in città a proposito delle prossime elezioni amministrative. Un appuntamento importante ed atteso viste le due defenestrazioni anticipate di sindaci espressione sia del centrosinistra, che del centrodestra. Peserà, infatti, in maniera determinante la scelta che farà l’Unione di Centro.
Difficilmente PD e PdL riusciranno ad imporsi senza una alleanza con i democristiani. I due partiti scontano, sebbene per motivi differenti, carenze organizzative e strutturali che potrebbero mettere in discussione una loro eventuale vittoria senza i voti determinanti dei demitiani. Diverse le ipotesi al momento sul tappeto. Un ventaglio di possibilità che troveranno conferma, oppure smentita da qui a qualche settimana.
Un atteggiamento temporeggiatore, quello dell’UdC, dettato dalla volontà di incidere in maniera pesante sui futuri assetti politici ed istituzionali cittadini. Lo Scudocrociato ed alcune liste civiche di diretta emanazione non dovrebbero accontentasi di svolgere un ruolo di spalla o di comprimari forti dell’oggettivo radicamento territoriale e dei voti in cassaforte. Sul fronte delle possibili alleanze, ed in attesa del pronunciamento del leader regionale Ciriaco De Mita atteso per sabato sera, la situazione è apparentemente in una fase di stallo. Insomma, molto dipenderà da ciò che dirà il gran visir di Nusco.
L’UdC sembra essere corteggiato sia dal PD che dal PdL, con cui governa da alcuni mesi a Palazzo Sant’Agostino. Un aspetto questo che potrebbe incidere nella scelta dell’alleato con cui correre, anche se non sarebbe stata esclusa la possibilità di aprire un dialogo con il centrosinistra. Eventualità mai nascosta dai demitiani vista anche la presenza di una folta pattuglia ex diccì nel Partito Democratico, legami antichi e mai del tutto recisi. La chiamata a raccolta da parte dell’UdC di iscritti, simpatizzanti e semplici curiosi dovrebbe quindi aprire ufficialmente i giochi elettorali.
L’organizzazione della due giorni di lavori congressuali cittadini ha di fatto bruciato sul tempo gli altri due partiti arrovellati con problemi interni. Una scelta che potrebbe anche essere un messaggio agli elettori : la possibilità di correre in maniera autonoma nel tentativo di ottenere un buon risultato da far pesare poi al secondo turno. Quella della “terza via” tra PD e PdL è una strada accarezzata con convinzione e che potrebbe rappresentare anche un esperimento politico. Da domani, forse, si saprà qualcosa in più.
Pippo Della Corte