Bollette dell'acqua: l'Unione Consumatori passa all'attacco. Roberto Postiglione avanza le proposte per una soluzione di buon senso al contenzioso tra Comune e cittadini.
Terrebbe ancora banco la vicenda legata alla riscossione dei canoni idrici. In gioco ci sarebbero miliardi delle vecchie lire mai riscossi dal Comune. La vicenda si starebbe trascinando da lunghi anni senza giungere ad una soluzione condivisa e praticabile. Ad esternare il proprio punto di vista anche l’Unione Consumatori, rappresentata da Roberto Postiglione.
“Come già ufficialmente richiesto nel recente passato sosteniamo l’idea di istituire al più presto una commissione consiliare di indagine relativamente all’accertamento delle responsabilità rispetto alla “questione acqua”. Innanzitutto occorrerebbe capire per quale motivo i contatori non sono mai stati installati e quei pochi installati non sono mai stati letti. Una commissione di indagine potrebbe fare chiarezza, ma la nostra richiesta è rimasta purtroppo lettera morta”, ha esordito.
In merito alla vicenda del pagamento delle bollette l’U.C. cittadina avanza una proposta. “Prima della caduta del sindaco La Mura ci sono stati diversi incontri e riunioni per cercare di affrontare tutta la vicenda legata alla necessità di incassare i tributi locali visto l’elevato tasso di evasione. Si giunse alla redazione di un regolamento per l’agevolazione del pagamento dei tributi che è ancora in vigore. Si decise, però, di affrontare separatamente la vicenda legata ai canoni idrici. Fu elaborata una proposta nata dal tavolo di lavoro, ma non fu mai approvata dal consiglio comunale dell’epoca lasciando tutto inalterato. L’unica soluzione praticabile è una transazione in via bonaria, posto che il consumo dell’acqua è avvenuto, ma non ci sono gli strumenti utili per determinarne l’entità” ha continuato.
L’Unione Consumatori scende anche nel merito della proposta. “La sanatoria dovrebbe riguardare i canoni messi a ruolo realmente esigibili e quindi non ancora prescritti sino al subentro della GORI avvenuto nel 2004. Il Comune potrebbe richiedere a ciascun utente il cinquanta per cento di quanto ha addebitato secondo il parametro dei 72 m.c. Ovvero, in termini numerici si richiederebbe soltanto il pagamento di 36 m.c. Gli utenti che hanno pagato interamente quanto fatturato in bolletta potrebbero, inoltre, beneficiare di una compensazione per i pagamenti futuri.
Una proposta di buon senso”, ha continuato. Infine, Postiglione si rende interlocutore disponibile per affrontare la questione tentando di uscire dall’empasse creata. “L’Unione Consumatori ha una posizione molto chiara : vogliamo uscire dal vicolo cieco nel quale ci troviamo. Siamo disponibili ad un confronto costruttivo con le istituzioni come da alcuni anni a questa parte avvenuto nel tentativo di fornire utili suggerimenti nell’interesse della collettività”.